Da Rosalìa a Lucio Corsi, il 2025 è stato l'anno in cui la musica ha osato di nuovo

Dodici mesi al massimo tra reunion impossibili di Black Sabbath e Oasis, la scomparsa di Ozzy Osbourne, il ritorno di Lady Gaga e Radiohead, e dischi, come 'Lux', che resteranno

La cover dell'album di Rosalìa 'Lux' e Lucio Corsi (Fotogramma/Ipa)
La cover dell'album di Rosalìa 'Lux' e Lucio Corsi (Fotogramma/Ipa)
23 dicembre 2025 | 15.20
LETTURA: 7 minuti

Se si dovesse sintetizzare il 2025 musicale in una sola immagine, sarebbe una grande onda che non ha smesso di allungarsi per dodici mesi: dai palchi più iconici del mondo alle classifiche italiane, passando per tour storici, ritorni impossibili, reunion impensabili e addii definitivi non si può negare che la musica anche nel 2025 abbia occupato spazio e attenzione. Dodici mesi in cui la musica è tornata a osare di nuovo, con casi di scuola come quelli di Rosalìa e Lucio Corsi. A raccontare l’anno fortunato sono anche i numeri che parlano di una crescita solida per la musica registrata in Italia: secondo i dati Fimi, nel primo semestre del 2025 il mercato discografico italiano ha superato i 208 milioni di euro di fatturato, in crescita di quasi il 10% rispetto all’anno precedente, con lo streaming in aumento del 9,9% e un sorprendente rimbalzo dei formati fisici (vinile +17%, cd +4,7%). A livello globale la scena conferma la tendenza degli ultimi anni: il mercato mondiale della musica registrata ha continuato a crescere, raggiungendo quasi 30 miliardi di dollari di ricavi nel 2024, con lo streaming come principale motore del settore.

Tra gli artisti internazionali spicca su tutti Lady Gaga, che ha dominato il 2025 con il suo ‘Mayhem Ball Tour’, lanciato per promuovere l’album ‘Mayhem’ con il quale Miss Germanotta è tornata in gran spolvero a marzo. Con 87 date in tutto il mondo, il tour è diventato la tournée pop femminile con il maggior incasso dell’anno e la seconda in assoluto tra tutti gli artisti, raccogliendo oltre 166 milioni di dollari da 35 date e stabilendo record di vendita in diverse arene. Non solo pop: l’Halftime Show del Super Bowl con Kendrick Lamar è stata l’esibizione televisiva più vista della storia, con 133,5 milioni di spettatori, superando persino le performance degli anni precedenti. L’artista, con una stilettata memorabile al suo avversario Drake, è anche il primo rapper solista a raccontare il grande evento da headliner, segnando un momento storico nella crossover tra hip-hop e cultura mainstream. La scena live globale ha visto anche altri tour di grande impatto, come quello di Dua Lipa con il Radical Optimism Tour, che ha venduto oltre 1,2 milioni di biglietti, facendo tappa anche a Milano, e si è classificato tra i più redditizi dell’anno.

Un grande segnale è arrivato dai Radiohead, tornati in tour nel novembre scorso dopo anni di silenzio. Non un’operazione celebrativa ma una serie di concerti costruiti come capitoli autonomi (e quattro indimenticabili date all’Unipol Forum di Bologna) capaci di attrarre un pubblico trasversale e di riportare il rock sperimentale al centro del discorso mainstream. Ancora più clamorosa è stata la reunion degli Oasis. I fratelli (per anni serpenti) Liam e Noel Gallagher di nuovo sullo stesso palco hanno trasformato ogni data in un evento tutto esaurito, con biglietti polverizzati in minuti e una copertura mediatica che ha superato i confini musicali. Dal punto di vista discografico, il 2025 è stato un anno di uscite pesanti. Il 7 novembre ha segnato uno spartiacque: Rosalía ha pubblicato ‘Lux’, un lavoro che ha diviso e affascinato, spingendo ancora più avanti il dialogo tra pop, avanguardia e tradizione. Per l'artista catalana è stato il suo anno d'oro grazie a un disco unico nel panorama contemporaneo, che il pop aspettava da anni.

Nel mondo alternative e metal, il nuovo album dei Deftones ‘Private Music’ uscito ad agosto è stato uno dei più attesi e discussi: un disco che ha confermato la loro capacità di evolvere senza perdere identità, diventando uno dei riferimenti dell’anno per la scena heavy internazionale. Tra i migliori album internazionali del 2025 vanno citati anche ‘Eusexua’ di FKA twigs, un progetto sensuale e futurista che ha rielaborato club culture, sperimentazione elettronica e corpo come linguaggio politico; il ritorno dei Tame Impala, che hanno riaffermato il loro ruolo di architetti del pop psichedelico contemporaneo con ‘Deadbeat’; e soprattutto la vera rivelazione dell’anno, Ethel Cain, che con ‘Willoughby Tucker, I’ll Always Love You’ ha firmato un’opera intima e disturbante, capace di fondere songwriting americano, ambient, slowcore e narrazione cinematografica.

Nel rap e nell’urban, Tyler, The Creator ha spiazzato ancora con ‘Don’t Tap The Glass’, un disco che ha mescolato funk distorto, hip-hop sperimentale e soul psichedelico, mentre The Weeknd ha chiuso idealmente un’epoca con ‘Hurry Up Tomorrow’, album elegante e malinconico che ha consolidato la sua figura di superstar globale. Il grande exploit dell’anno è stato però quello dei Turnstile: ‘Never Enough’ ha fatto definitivamente esplodere la band hardcore di Baltimora fuori dalla propria nicchia, conquistando pubblico mainstream e critica. Un disco che ha reinventato il linguaggio hardcore contaminandolo con melodie, aperture pop e attitudine punk, guadagnandosi persino l’elogio di Elton John, che lo ha definito il suo album preferito dell’anno. Un segnale chiaro di come i confini tra generi siano ormai più porosi che mai.

In Italia, il 2025 ha visto il dominio degli artisti nazionali nelle classifiche Fimi, con album capaci di competere anche in termini di numeri e longevità, segno di un mercato ormai autosufficiente e creativo. Olly ha trionfato a Sanremo, salvo poi rinunciare alla partecipazione all’Eurovision Song Contest, lasciando spazio a Lucio Corsi: una scelta che ha finito per rafforzare la narrazione di entrambi. Il 2025 è stato infatti l’anno della definitiva consacrazione di Corsi che, partito da outsider, si è imposto come uno dei casi artistici più affascinanti del panorama italiano.

Grazie a una scrittura visionaria, a un’estetica fuori dal tempo e a un percorso coerente lontano dalle logiche dell’hype, Corsi ha conquistato pubblico e critica, trasformando ogni apparizione – dal palco dell’Eurovision ai live sold out – in un manifesto di autenticità. A dominare i palchi estivi sono stati Elodie e Marracash, entrambi protagonisti di tour monstre. Da non dimenticare il ritorno di Caparezza, con il nuovo album ‘Orbit Orbit’ e di Fabri Fibra, di nuovo in pista con il disco ‘Mentre Los Angeles Brucia’, nonché Annalisa con ‘Ma io sono fuoco’. Tra i migliori dischi del 2025 rientrano sicuramente ‘Ranch' di Salmo, uscito il 9 maggio, che ha rappresentato un ritorno alle radici e un progetto molto personale nato in Sardegna, lontano dai riflettori, 'Il corpo umano' che ha segnato il ritorno di Jovanotti con tanto di tour, e 'Sono un grande' di Tiziano Ferro.

Il 2025 è stato anche un anno di commiati. La morte del padrino dell'heavy metal, Ozzy Osbourne, il 22 luglio scorso, ha segnato uno spartiacque simbolico per il rock mondiale. Poche settimane prima c’era stato ‘Back To The Beginning’, il concerto d’addio dei Black Sabbath a Birmingham, che ha assunto il valore di una chiusura epocale: non solo la fine di una band ma di un’idea di musica che ha influenzato intere generazioni. Il 22 dicembre, un altro momento ha colpito l’immaginario britannico e non solo: il funerale a Manchester di Gary ‘Mani’ Mounfield, membro degli Stone Roses, con la bara portata in spalla anche da Liam Gallagher, è diventata un’immagine potentissima.

Tra i rientri più affascinanti dell’anno c’è stato quello dei Nine Inch Nails. Trent Reznor e Atticus Ross sono tornati con un progetto discografico legato alla colonna sonora di ‘Tron: Ares’, riportando i Nin al centro di una narrazione sonora industriale e cinematografica. Il concerto milanese nel giugno scorso ha dimostrato perché siano ancora la migliore band industrial in circolazione. Uno dei ritorni più discussi dell’anno anche quello di Marilyn Manson, rientrato in pompa magna nel 2024 con il disco ‘One Assassination Under God’ accompagnato da due date italiane sold out: a febbraio all’Alcatraz di Milano e a novembre alla ChorusLife Arena di Bergamo. E se il passato ha parlato forte, il 2025 è stato anche l’anno della consacrazione definitiva di Yungblud, il ragazzo d'oro del pop-punk. Dopo una crescita costante, e l’esibizione al ‘Back To The Beginning’ di Birmingham, il suo successo è esploso a livello globale: tour sempre più grandi e il simbolo di una generazione che ha voglia di rock unito a un linguaggio più diretto e riconoscibile. Un mese fa è stato costretto a cancellare le restanti date dal tour 2025 per un problema di salute ma c'è da scommettere che il 2026 gli riserverà delle belle sorprese. (di Federica Mochi)

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL

threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram

ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza