La regista all'Adnkronos: ''Prima delle riprese non ho dormito, ero piena di ansie e dubbi''
Eva Henger debutta alla regia con il thriller-drama 'Quella brava ragazza' e racconta le emozioni che l'hanno accompagnata nei giorni precedenti le riprese. ''Due giorni prima di girare non ho chiuso occhio, mi facevo mille domande - confessa all'Adnkronos - Ma una volta iniziate le riprese, finalmente mi sono rilassata perché è andata benissimo''. Le riprese sono in corso da una settimana in Piemonte. Il film è prodotto dalla 'Anteprima' di Massimiliano Caroletti (marito della Henger, ndr) e vede fra gli attori Sergio Muniz, Nadia Rinaldi, Felicia Faller, Jennifer Caroletti, il giovanissimo Angelo Salzillo al debutto, Riccardo Mandolini, Maurizio Mattioli, Cristina Moglia e Flavio Grasso. Nel cast c’è anche Mariana Falace (la musa di Gabriele Muccino). ''Nel film - spiega Henger - c'è un omicidio, ci sono tradimenti e intrighi''. Ma il lungometraggio, racconta la regista, pone un focus anche sul rapporto genitori-figli, mostrando come spesso i primi non sappiano come comportarsi quando ci sono litigi e tradimenti in famiglia: '''Quelle brave ragazze' si concentra anche sulla gioventù di oggi, una gioventù egoista - afferma Henger - e su come le ragazze siano spesso disposte a tutto, anche a scendere a qualsiasi tipo di compromesso, pur di lavorare e questo - sostiene - avviene anche per colpa dei social media''.
La decisione di debuttare alla regia per Eva Henger è stata lo sviluppo naturale del suo percorso artistico: ''Io già scrivevo sceneggiature, è sempre stata una delle mie più grandi passioni - sottolinea - ho lavorato anche come assistente alla regia. Inoltre facevo fotografia e grafica, perciò non è una novità per me stare dietro la macchina da presa. Sono arrivata alla regia piano piano, a 53 anni, non mi sono buttata senza esperienza, sarei stata troppo presuntuosa. Le persone che lavorano nella mia troupe mi dicono 'brava' e per questo li ringrazio ogni giorno, sono sicura che imparerò tantissimo da loro. Dopo la mia ultima esperienza coma assistente alla regia - continua Henger - mi sono detta: 'Un giorno dirigerò i miei film'. E finalmente quel giorno è arrivato''. Le riprese del lungometraggio, della durata di due ore e mezzo, dureranno cinque settimane e saranno interamente realizzate a Mondovì, comune in provincia di Cuneo, a Palazzo Fauzone, set naturale della storia : ''Abbiamo già completato le riprese della prima settimana e sono andate benissimo - rivela - sto dirigendo tutto io, naturalmente ho una troupe di professionisti, un bravissimo direttore della fotografia e un'aiuto regista simpaticissima con cui vado molto d'accordo. Insomma ho una troupe meravigliosa e se dovessi fare altri film sicuramente la porterei con me''.
Sulla scelta di Nadia Rinaldi nel cast di 'Quella brava ragazza', Henger racconta: ''La conosco da quasi 30 anni, ho lavorato tante volte con lei ed è una grandissima professionista. E' una persona che non se la tira, che arriva sul set prima di tutti, non rompe le scatole - dice scoppiando in una risata - ed è una stacanovista del settore. So che quando lavoro con Nadia vado sul sicuro''. Eva Henger, fino ai primi anni 2000 nota soprattuto come star di cinema porno, ha già all'attivo moltissime partecipazioni a film e fiction commerciali e d'autore e il suo rapporto con il passato hard non è completamente sereno: "Ammetto di essere un po' pentita ma cerco di prendere sempre il lato positivo delle cose . Anche le esperienze negative ti fortificano e nella vita ti rendono quella che sei oggi''. Tornando a 'Quella brava ragazza', la regista spiega che il lungometraggio sarà distribuito in Italia ''e spero anche a livello internazionale, perchè - dice - bisogna sognare sempre in grande. Appena finiremo di girare inizieremo subito con la post produzione: montaggio, musiche ecc. Perciò spero che riusciremo a completare il film a fine primavera'', per un'uscita in autunno inverno. In veste di regista, Henger si definisce molto tranquilla: ''Perché strillare quando si può parlare? Io sono una persona molto calma e la prima cosa che ho detto alla troupe è quella di non strillare perché ho un orecchio molto delicato e non sopporto urla e rumori molto forti. Mica siamo in battaglia'', conclude. (di Alisa Toaff)