Marco Conidi: "Vittoria a Sanremo o scudetto della Roma? La seconda, ma scherzi..."

Il crooner romano si racconta ospite dell'Adnkronos: "'Ho fatto una lunga gavetta, mi hanno salvato la vita l'amore e le canzoni"

Marco Conidi:
18 settembre 2025 | 11.04
LETTURA: 3 minuti

Se Roma avesse una voce, probabilmente avrebbe il timbro ruvido e sincero di Marco Conidi. Cantautore, attore, anima ribelle e cuore giallorosso, Conidi è uno di quei personaggi che non si possono incasellare: troppo rock per essere solo folk, troppo poetico per essere solo romano, troppo autentico per essere solo artista. Dalla partecipazione al Festival di Sanremo negli anni ’90 alla fondazione dell’Orchestraccia (la banda folk musicale e teatrale di cui fanno parte moti attori e cantanti romani e che sembra uscita da una commedia di De Sica e Pasolini), Marco ha attraversato i decenni con la grazia di chi non ha mai avuto bisogno di inseguire le mode per restare sulla cresta dell'onda.

Ospite del nuovo episodio del vodcast dell'Adnkronos, disponibile in versione integrale sul sito www.adnkronos.com e sul canale YouTube dell'Adnkronos, Conidi si racconta senza filtri, a partire dal singolo 'A proposito di te' dedicato alla compagna Veronica, che -dice- gli ha cambiato la vita. "Le mie amiche la chiamano 'santa subito'", scherza. Il brano "è costruito per immagini -spiega- Credo che l'amore e la musica siano le due cose che salvano la vita, che talvolta è triste e grottesca". Il pezzo, tra poesia e suggestioni, è l'analisi di coscienza di un uomo che parla con la sua donna. "Credo che chiedere scusa sia fondamentale -dice Conidi- L'esperienza di aver sbagliato tante volte nella vita mi ha aiutato. La mia lunga gavetta mi ha insegnato a capire dove potevo migliorare".

In questa chiacchierata, tra una battuta e una stoccata, tra Bruce Springsteen che "mi ha salvato più volte" e l’amore viscerale per la sua Roma, Conidi racconta il suo mondo: un universo fatto di canzoni, passioni, e quella sana ironia che lo rende uno dei pochi capaci di prendersi sul serio senza mai diventare serioso. Come quando, con l'Orchestraccia, ha precorso i tempi cantando il primo brano in Italia che parla di femminicidio, 'Lella'. "Mi sono accorto da subito che questo bellissimo brano di Edoardo De Angelis era una canzone necessaria, e ne ho fatto una rilettura più rock perché esprime anche un po' più di rabbia. Speravo di non doverla più cantare, perché avrebbe significato che il problema non c'era più. Invece la dobbiamo sempre fare, addirittura chiude i nostri concerti richiesta a gran voce".

Il folk "in questo momento è la cosa più punk che esista -sottolinea Conidi nel vodcast Adnkronos- Ha un'adesione al territorio e alla gente. Questo ritorno ciclicamente c'è, 'Fateme cantà' di Ultimo è meravigliosa, io ho solo avuto un'intuizione che adesso sta spopolando. Infatti cantiamo da nord a sud". E sul folk, Conidi ha avuto l'idea di una trasmissione, 'Musica Mia', che - racconta - "in Rai è stata accolta con entusiasmo, e quest'anno facciamo la seconda stagione". "Non ho ricevuto alcuna censura, mi hanno solo chiesto musica di qualità -ci tiene a spiegare- Ho pensato che fosse un programma che mancava, e a loro è piaciuto. Inizialmente non avevo pensato a me come conduttore. Io sono un timido che reagisce alla paura e sale sul palco". Dal James Senese partenopeo agli Stentales sardi, Conidi fa uno storytelling emozionante della musica intrisa della tradizione del Paese.

Non manca una stoccata sulla Rai: "Chi dice che questa Rai non sperimenta sbaglia di grosso, mi sembra anzi una tv più curiosa e coraggiosa -scandisce- Non mi piace la speculazione che si fa sugli ascolti, bisogna prima informarsi, vedere i dati reali, i numeri reali. Gli allarmismi non mi piacciono". Dalla tv al suo più grande amore, la Roma. Per chiarire subito: "Una vittoria a Sanremo o lo scudetto della Roma? La seconda senz'altro. Non c'è successo musicale, non c'è Sanremo che possa paragonarsi a questo", assicura. E dopo il cinema, la radio, l'Orchestraccia, la Roma, Marco ci rivela un sogno ancora irrealizzato. "Mi piacerebbe portare l'Orchestraccia in giro per l'Europa - chiosa- per far cantare a squarciagola la nostra musica a chi è costretto a vivere fuori dal nostro meraviglioso Paese". (di Ilaria Floris)

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL

threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram

ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza