Da Firenze è partito il viaggio più intimo della carriera della cantautrice romana. Il tour coincide anche con l'uscita di "Bianca", il nuovo singolo firmato da Riccardo Zanotti (Pinguini Tattici Nucleari) insieme a Etta e prodotto da Paga. "Riccardo riesce a farmi esplorare nuovi colori vocali senza snaturarmi".
C'è un sogno che Noemi coltiva mentre attraversa i teatri italiani: un giorno vorrebbe portare in tournée un'intera orchestra, trasformare la potenza della musica in un dialogo sinfonico con la sua voce, far vibrare le sale da concerto con arrangiamenti pensati per esaltare ogni sfumatura emotiva dei suoi brani. "I miei ballerini sarebbero i maestri di un'orchestra" confessa, sorridendo, la cantante romana mentre racconta il nuovo corso della sua avventura artistica.
È da questo sogno - di profondità, di cura, di ritorno all'essenziale - che nasce il Nostalgia Indoor Tour, partito ufficialmente ieri sera, lunedì 17 novembre, a Firenze dopo la data zero di Crema. Un debutto accolto da un pubblico entusiasta in un Teatro Cartiere Carrara sold-out, e che lei stessa definisce "un inizio emozionante, quasi liberatorio". Una tournée che nelle prossime settimane toccherà alcuni dei teatri più affascinanti d'Italia - per poi culminare il 20 dicembre al Palazzo dello Sport di Roma, la sua prima volta su uno dei palchi più importanti della Capitale - e che restituisce Noemi alla dimensione che le appartiene di più: il contatto diretto, quasi fisico, con chi la ascolta.
Al termine del concerto fiorentino, Noemi si è lasciata andare con i giornalisti a un racconto spontaneo, pieno di ironia e sincerità. "Non ho una gran memoria", ha detto ridendo. "Avevo paura di sbagliare i puntamenti, le luci… dopo la data zero ci tenevo molto che tutto scorresse bene". Ma l'artista, che negli anni ha costruito un rapporto solido con il pubblico, sa anche che le imperfezioni fanno parte del mestiere: "Il lavoro musicale su cui ho investito è stato intenso. Ho fatto una ricerca vera, dalla scelta dei musicisti alla costruzione della scaletta. Volevo un equilibrio: qualcosa che non fosse né troppo serio né troppo pesante, ma che desse colore nuovo alla mia musica". E questo "colore nuovo", come lei stessa ha raccontato, arriva soprattutto dal lavoro visivo, scenografico e concettuale dello spettacolo.
A firmare la direzione creativa dello spettacolo è Ace Bowerman, artista già al fianco di star globali come Dua Lipa, Blackpink ed Ed Sheeran. Un nome che potrebbe incutere soggezione, invece Noemi parla di Ace come di una compagna di viaggio inattesa: "Siamo molto diverse, lei arriva dagli show super internazionali, pieni di balletti e produzioni gigantesche… e io invece non sono proprio famosa per i balletti!", ha scherzato. "Ma Ace si è sintonizzata con me. Ha regalato una cornice visiva che accompagna la musica senza sovrastarla. È questo che cercavo".
Il risultato è una scenografia che trasforma il palco in una serie di paesaggi dell'anima. Drappi che diventano nuvole, sfumature che cambiano a seconda dei brani, atmosfere che ricordano piazze metafisiche o architetture centro-asiatiche. La nostalgia evocata nel titolo del tour, nel mondo di Noemi, non è pesantezza. È una casa: "Per me è un colore caldo, arancione, come un tramonto. La malinconia è blu, più triste. La nostalgia invece scalda". E poi ha aggiunto: "Sono nostalgica dei tempi in cui si costruiva un disco con calma, quando non eri costretto alla velocità dei social e dell'immagine. Oggi l'immagine è tutto, molto più di quando ho iniziato nel 2009. Io invece ho bisogno di contatto con la profondità, con le parole, con la musica che si cuce addosso".
Sul palco con lei una band selezionata con cura: Matteo Di Francesco alla batteria, Gabriele Greco al basso, Luciano Zanoni alle tastiere, Marco Rosafio e Davide Gobello alle chitarre, Simona Farris ai cori. "Ho cambiato alcuni musicisti rispetto all'estate - ha spiegato - non perché non fossero bravi, ma perché il teatro richiede un'attenzione diversa. È un luogo intimo, dove ogni dettaglio vibra". La scaletta è costruita come un romanzo, che si apre e si richiude sulla stessa frase: "Se t'innamori muori", brano tratto dall'album "Nostalgia", che introduce lo spettatore in un portale scenico, quasi un ingresso in un altro mondo.
Se nella prima parte del concerto domina la dimensione intima, la sezione centrale del Nostalgia Indoor Tour si trasforma in un vero e proprio dancefloor. Il pubblico entra in un'altra vibrazione appena partono le prime note di "Ti amo non lo so dire"; l'entusiasmo cresce ancora con "Non ho bisogno di te", dove i drappi scenici si muovono come onde illuminate di viola, creando un effetto ipnotico che contribuisce all'esplosione emotiva della sala. Ed è con "Non sono io" che la platea esplode definitivamente: Noemi che gioca con la voce, trasformando il teatro in una festa collettiva che unisce tutte le generazioni presenti.
In scaletta i successi "L'amore si odia", "Glicine", "Sono solo parole" e "Vuoto a perdere" e un trittico che è quasi un rito di liberazione: "Bianca", il nuovo singolo, accende gli smartphone e trasforma il teatro in una costellazione di luci; "Makumba", scatena un’ovazione e un canto corale travolgente; e infine "Oh Ma", che fa ballare anche gli ultimi irriducibili seduti.
Tra i momenti più intensi c'è la sua interpretazione di "Generale" di Francesco De Gregori, brano che Noemi sente oggi più attuale che mai. "Viviamo in un'epoca in cui la sensazione di sicurezza che avevamo da adolescenti non c'è più - ha spiegato - Tra la guerra in Ucraina, il conflitto in Medio Oriente, l'aumento della violenza nelle città. La pace non è garantita. 'Generale' lo racconta in un modo che non è retorico. Parla con chi la guerra la fa davvero, con chi parte e con chi resta". Il pubblico ha ascoltato in silenzio, poi è esploso in un applauso lunghissimo. "Mi ha toccata profondamente", ha rivelato Noemi.
Il tour coincide anche con l'uscita di "Bianca", il nuovo singolo firmato da Riccardo Zanotti (Pinguini Tattici Nucleari) insieme a Etta e prodotto da Paga. "Riccardo riesce a farmi esplorare nuovi colori vocali senza snaturarmi - ha spiegato Noemi - Mi piace l'idea della bugia bianca, quella piccola scusa che ti protegge, o l'identità finta che ti inventi per una sera, magari quando incontri qualcuno che non sai se rivedrai. C'è ironia ma anche verità". Nella canzone si parla delle relazioni di oggi, dell’insicurezza emotiva, della difficoltà di "stare per sempre": "Siamo tutti bravi col senno di poi, tranne noi. Oggi si parla tanto di terapia, di Freud, ma spesso basterebbe lanciarsi".
Noemi, con ii giornalisti, ha affrontato anche un tema sociale importante: la proposta di introdurre l'educazione affettiva nelle scuole. "Sono assolutamente favorevole - ha affermato - Alle medie è il momento in cui inizi a scoprire chi sei. Con i genitori a volte è difficile parlare di certi argomenti, mentre un professore può diventare una figura di riferimento. È un percorso di crescita fondamentale, non solo per i rapporti tra sessi diversi, ma per tutte le relazioni umane". (di Paolo Martini)