
Sulla stampa britannica alcuni dettagli del certificato di morte del 'principe delle tenebre'
Ozzy Osbourne sarebbe morto a causa di un “infarto acuto”, seguito da un “arresto cardiaco”. Lo riferisce la stampa britannica, riportando alcuni dettagli del certificato di morte della rockstar, ex voce dei Black Sabbath, scomparso il 22 luglio scorso, a 76 anni. I documenti ufficiali, scrive il Daily Mail, indicano tre concause di morte per il padrino dell’heavy metal: “Un arresto cardiaco, un infarto miocardico acuto e una malattia coronarica, oltre al morbo di Parkinson con disfunzione autonomica”.
Al ‘Principe delle Tenebre’ il Parkinson era stato diagnosticato nel 2019 e da allora ha dovuto fare i conti con le precarie condizioni di salute arrivate dopo una vita all’insegna di eccessi. Nonostante la malattia e le difficoltà motorie, Ozzy il 5 luglio scorso è salito sul palco del Villa Park a Birmingham per un ultimo concerto con i suoi compagni d’avventura, i membri originali dei Sabbath, Tony Iommi, Bill Ward e Geezer Butler.
Il certificato di morte della rockstar sembra mettere a tacere le voci che si sono rincorse per settimane su una presunta eutanasia, vista la vicinanza del decesso all’ultima esibizione dal vivo. Ad alimentare i rumors era stato anche Ken Paisli, autore della biografia ‘Ozzy, la storia’, che in una edizione aggiornata del volume dedica molto spazio alle cause di morte del cantante, ipotizzando un decesso avvenuto mediante eutanasia. Secondo il biografo, varie prove avrebbero dato sostegno alla sua tesi: da varie dichiarazioni dei coniugi Osborne a favore della dolce morte alle circostanze della richiesta dei soccorsi, dalla tipologia di malattia da cui era affetto fino alla comunicazione della morte da parte della famiglia.