
L'artista britannico, tra le voci maschili più rinomate nel panorama musicale, festeggia 45 anni di carriera sui palchi italiani da luglio a settembre: "Voglio fare musica fino all'ultimo giorno della mia vita"
Tony Hadley è una delle voci maschili più rinomate del panorama musicale internazionale. Ex leader degli Spandau Ballet, sulla cresta dell’onda da oltre quattro decenni, l'artista britannico, 65 anni compiuti lo scorso 2 giugno, torna in tour in Italia con una serie di concerti da luglio a settembre che celebrano i suoi quarantacinque anni di carriera. Interprete di alcune di brani iconici del New Romantic, come 'Through the Barricades', 'True' e l'inno non ufficiale delle Olimpiadi di Londra 'Gold', che proporrà assieme a cover inedite e i suoi successi da solista, Hadley calcherà i palchi assieme alla sua Fabulous TH Band, ensemble swing e orchestre sinfoniche. Dal sogno di un film a Hollywood, alla sua carriera negli Spandau, ai quali augura "il meglio", il cantante ha incontrato a Milano l’AdnKronos per una chiacchierata. (VIDEO)
Come stai vivendo questo momento della tua carriera?
"Sto festeggiando continuando a fare musica. Stiamo facendo un tour in Italia, saremo qui a luglio, agosto e settembre, e adoro suonare in Italia, è molto divertente. Ho un album swing che uscirà in Uk prima di Natale e poi un album più moderno in cantiere per l'anno prossimo. Continuo a fare musica e a godermi ciò che amo".
Se potessi tornare indietro nel tempo cosa diresti al giovane Tony Hadley?
"Gli direi di non fidarsi troppo. Il problema è che entri nel mondo della musica da giovane e tutti sembrano amici. Ma a volte bisogna essere un po’ più professionali, più attenti agli affari, e io all’inizio non lo ero. Ora sono molto più attento ma credo di essermi fidato troppo di troppe persone, e non è sempre una buona cosa".
Il pubblico ti è molto fedele ed affezionato. Che rapporto hai oggi con i fan italiani?
"Quando i Duran Duran e gli Spandau Ballet sono andati a Sanremo a metà degli anni ’80 è stata una follia totale con i fan, una cosa assurda. I fan italiani sono sempre stati molto fedeli agli Spandau Ballet e, fortunatamente sono rimasti molto fedeli anche a me come artista solista. Gli italiani apprezzano la buona musica, le belle melodie. Sono molto legati alla melodia, e io spero di continuare a scrivere belle canzoni, proponendo sul palco anche i vecchi brani come ‘Half a Lifetime for You’, ‘Gold’, ‘True’ o ‘Through the Barricades’. I fan oggi sono ancora adorabili come allora. Magari non sono più così pazzi perché sono cresciuti, sono adulti, ma sono sempre molto divertenti".
Si dice sempre che i fan italiani siano rumorosi. E' vero?
"E’ così. Ma sono anche molto educati e rispettosi durante le esibizioni. Ascoltano davvero, sono molto attenti. E appena il nostro sassofonista Simon fa un assolo…è un’esplosione. Quando finisce una canzone, esplodono con grida, applausi, entusiasmo. Il pubblico italiano è difficile da battere: è fantastico".
Con la tua carriera da solista hai intrapreso una direzione diversa rispetto ai tempi degli Spandau Ballet. Ti senti più libero oggi?
"Sì, gli Spandau Ballet sono stati fantastici. Continuo a cantare le loro canzoni, perché fanno parte del mio lascito. Sono brani che ho cantato da giovane. Ma scrivo anche nuove canzoni e le porterò in tour. Nel Regno Unito stiamo preparando una tournée con big band swing. Faremo brani di Frank Sinatra, Tony Bennett, Jack Jones, Sammy Davis Jr. Sarà un grande tour prima di Natale. E sarebbe fantastico portarlo anche sui palchi italiani".
Dopo tanti anni in tour, cosa ti entusiasma di più oggi?
"Mi emoziono ancora per la musica. Ascolto nuove canzoni alla radio. C’è un artista britannico, Sam Fender, che trovo eccezionale. Mia figlia Zara mi ha fatto conoscere i Wombats, che sono una band fantastica, così come i Foals. C’è ancora della buona musica in giro".
Ci sono artisti della nuova generazione che trovi particolarmente interessanti e cosa nel pensi, più in generale, del panorama musicale contemporaneo?
"Di recente ho aiutato un giovane artista inglese, Piers Nolan, che è un cantante e autore incredibile. Il problema, però, è che per molti giovani oggi è davvero difficile emergere e guadagnare. Con piattaforme come Spotify, se non sei Ed Sheeran o Adele, non guadagni nulla. È complicato costruire una carriera. Ma se ami davvero la musica, devi seguire il tuo sogno. Devi sempre cercare di essere il migliore. C’è della buona musica in giro, e anche parecchia meno buona".
Cosa c’è oggi nella tua playlist?
", i Wombats, i Foals. Zara Larsson, che trovo bravissima. Mi piacciono anche Avicii, un po’ di dance, un po’ di rock. Ascolto gli Eagles, Don Henley, David Bowie, Def Leppard, Iron Maiden, Queens of the Stone Age. E poi anche molta musica country, la adoro. Ho gusti musicali molto vari. Passo da un genere all’altro continuamente. L’importante è che la canzone sia bella e che il cantante sia bravo. Cerco sempre buoni cantanti, per me è fondamentale. E ovviamente, amo anche molta musica degli anni ’80. Ma non mi volto indietro, cerco sempre di guardare avanti".
Quali sono i progetti sui quali stai lavorando e che vedranno la luce prossimamente?
"Abbiamo date in Italia tra luglio, agosto e settembre. Poi suoneremo anche in Spagna, e ci sarà un tour europeo. In novembre e dicembre il tour swing in Uk. Poi pubblicheremo un album in vinile con i brani swing prima di Natale. L’album moderno uscirà l’anno prossimo. Poi partiremo per Australia, Nuova Zelanda, Sud-est asiatico… e speriamo di tornare ancora in Italia, perché amiamo il cibo, il vino e il pubblico è fantastico".
E se ti chiamassero da Hollywood?
"Magari! Se qualcuno volesse offrirmi un ruolo in un grande film di Hollywood, sapete dove trovarmi. Chiamatemi. Mi piacerebbe davvero farlo. Non ho mai recitato in un film. Ho appena scritto una canzone con il mio amico Mick, si chiama 'Mission Impossible', in stile James Bond/Mission Impossible. È fantastica e spero di pubblicarla anche in Italia, sarà sicuramente nel prossimo album. Ma sì, mi piacerebbe recitare in un film così: un film d’azione come 007".
Quest'anno ci sono band come gli Oasis e i Black Sabbath che torneranno insieme sul palco dopo tanti anni. Cosa ne pensi e come valuti, in generale, le reunion?
"Gli auguro il meglio. So che la gente aspetta il primo litigio tra Liam e Noel Gallagher (ride) ma mi hanno detto che stanno andando d’accordo, ed è bello vederlo, alla fine sono fratelli. E il ritorno dei Black Sabbath è fantastico. Ci sarà un grande concerto il 5 luglio. Io ho lasciato gli Spandau nel 2017, ma auguro sempre loro il meglio. Sul palco ringrazio sempre quei ragazzi, perché se non avessi fatto parte degli Spandau Ballet non sarei qui oggi a parlare con voi e non girerei il mondo. È importante riconoscerlo. Ma oggi sono felice da solo, ho una band fantastica e sono felice della mia vita".
Ti stai divertendo?
"Sì, assolutamente. Ci divertiamo tantissimo. Non siamo una di quelle band che dopo il concerto bevono la cioccolata calda (ride). Scherziamo molto tra di noi e ci divertiamo. Sono fortunato: ho cinque figli meravigliosi, mia moglie Ali è un tesoro. Sono appena diventato nonno. Ho tanto lavoro, canto sempre, registro, e mi sto godendo tutto questo. Sono stato abbastanza fortunato da poter fare questo mestiere per 45 anni. Come i Duran Duran, i Culture Club, Human League e altre band. Quando ami la musica, non è qualcosa che puoi smettere di fare. Ho visto Tony Bennett alla Royal Albert Hall. A 92 anni era ancora straordinario. Sapevo che sarebbe stato il suo ultimo concerto, ma era ancora lì sul palco a cantare. E io voglio continuare a fare musica fino all’ultimo giorno della mia vita. Finché avrò voce, canterò".
Con i Duran Duran c'era davvero la rivalità raccontata per anni dai media o siete sempre stati amici? E come sono oggi i rapporti?
"Sì, ci conosciamo dai primi anni Ottanta, anzi dal ’79. Sono una band fantastica. Quando ci vediamo, è sempre bello. Purtroppo non ho potuto vederli a Milano in concerto, per via di un festival in Danimarca. Ma ogni volta che incontro loro, Human League, Culture Club (con cui abbiamo fatto un tour natalizio), Nick Heyward, i Depeche Mode è sempre fantastico, siamo tutti amici da anni". (di Federica Mochi)