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Nonostante la notorietà e la popolarità conquistata con le gare paralimpiche, il campione paralimpico ha scelto di aderire alle Fiamme Oro con spirito di servizio e impegno, mettendo da parte l’agonismo fine a se stesso per abbracciare la missione della legalità e della sicurezza. Questo passaggio testimonia la profondità del suo carattere e la volontà di trasformare la sua esperienza personale in un impegno concreto per la comunità. Una storia quella di Bortuzzo fatta di resilienza e determinazione. Tutto ebbe inizio in una notte maledetta a Roma, quando un agguato lo costrinse alla sedia a rotelle. Ferito da malviventi mentre si trovava con un’ex fidanzata, rischiò la vita. La tragedia, però, non ha spezzato i suoi sogni: al contrario, lo ha motivato a lottare ancora più intensamente, prima nello sport e ora nel percorso di formazione per diventare poliziotto.
Il bronzo paralimpico conquistato a Parigi rappresenta non solo un traguardo sportivo, ma anche la sintesi di anni di sacrifici e di allenamenti sotto la guida attenta di Bonanni. L’allenatore ha saputo valorizzare le capacità di Manuel, trasformando la sua esperienza atletica in una preparazione completa per affrontare le sfide della vita e del nuovo ruolo professionale. Accanto a lui Francesco Bonanni, non solo un allenatore sportivo ma un mentore, un punto di riferimento che guida il campione nel passaggio dall’agonismo allo sviluppo personale e professionale. La sinergia tra i due rappresenta un esempio significativo di come la dedizione sportiva possa tradursi in impegno civico e professionale.