
Il polacco Majchrzak regala un cappello, un manager lo strappa a un bambino. E il web diventa un detective
"Ho preso un cappellino. E allora?". Il caso del 'cappellino rubato' scuote gli US Open e esplode sui social. Cosa è successo? Il tennista polacco Kamil Majchrzak si è intrattenuto con tifosi e appassionati, rispondendo alle richieste di foto e autografi. Un bambino ha chiesto il cappellino, il tennista ha allungato il braccio per consegnare il berretto. Qui, lo 'scandalo': un uomo, accanto al bambino, ha afferrato il cappellino e lo ha infilato nella borsa della moglie, senza preoccuparsi della reazione del giovanissimo tifoso. Majchrzak non si è accorto di nulla, ma il web ha visto tutto e si è messo in moto. Su X, i tweet di condanna del gesto si sono moltiplicati. In poche ore, ecco nome e cognome dell'uomo, Ceo di un'azienda di costruzioni in Polonia. Il manager, davanti alla shitstorm, ha reagito: "Capisco che ad alcuni potrebbe non piacere, ma per favore, non trasformiamo un cappellino in uno scandalo globale. È solo un cilindro".
Quindi, la velata minaccia: "Vi ricordo che insultare una figura pubblica è un comportamento che configura una responsabilità legale. Tutti i commenti offensivi, le calunnie e le insinuazioni saranno analizzati per valutare la possibilità di portare la questione in tribunale".
Majchrzak, nel frattempo, si è dato da fare. Ha rintracciato il bambino 'derubato' e lo ha ampiamente risarcito: cappellino con autografo e foto in abbondanza.