Il presidente ucraino: "Attaccate le infrastrutture energetiche, uccisi una donna e un bimbo di 4 anni". Allarme di Rutte: "Se l'Europa allenta il sostegno a Kiev, rischi per l'Unione già nel 2027"
Un "attacco massiccio della Russia contro l'Ucraina" che va avanti dalla notte appena passata, "diretto principalmente contro il nostro settore energetico e le infrastrutture civili", con "oltre 650 droni già lanciati", fra i quali "molti Shahed", e "più di 30 missili". E' il bilancio tracciato dal presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che conferma che una donna è rimasta "uccisa da un drone russo" nella regione di Kiev, una persona è morta nella regione di Khmelnytskyi, mentre nella regione di Zhytomyr "un bambino di quattro anni è stato ucciso dopo che un drone russo ha colpito un edificio residenziale".
"Le sirene dell'allarme antiaereo continuano a suonare nella maggior parte dell'Ucraina", scrive in un post su X, aggiungendo che "almeno 13 regioni" sono state prese di mira e precisando che "un numero significativo di droni e missili è stato abbattuto", mentre sono "già" iniziati i lavori "per garantire alle persone la vita normale" dopo gli attacchi.
"Questo attacco russo manda un messaggio estremamente chiaro sulle priorità della Russia. Un attacco prima del Natale, quando le persone vogliono semplicemente stare con le proprie famiglie, a casa, al sicuro. Un attacco sferrato nel mezzo di negoziati per porre fine a questa guerra", denuncia Zelensky.
Il leader russo Vladimir "Putin non riesce ancora ad accettare di dover smettere di uccidere" e "questo significa che il mondo non sta facendo pressioni a sufficienza sulla Russia". "Ora è il momento di rispondere - incalza - La Russia va spinta verso pace e sicurezza garantita".
"Dobbiamo ricordarci ogni giorno - prosegue - che l'Ucraina sta difendendo vite umane". "Difesa aerea per l'Ucraina, fondi per l'acquisto di armi e fornitura di attrezzature per il settore energetico non si fermano nel fine settimana", conclude, con un ringraziamento "a ogni leader e a ogni politico che oggi non resterà in silenzio oggi e condannerà la Russia per quello che ha fatto".
Dal fronte ucraino un raid di droni è stato sferrato contro l'impianto petrolchimico della Lukoil di Stavrolen nella città di Budyonnovsk, nella regione di Stavropol, rendono noto fonti di Kiev. I video pubblicati online dai residenti della città mostrano incendi diffusi sul sito, con fiamme visibili a distanza. Il governatore di Stavropol Vladimir Vladimirov ha precisato che non ci sono state vittime, ma non ha confermato il nome del sito colpito.
Sul fronte del negoziato di pace Zelensky parla di lavoro produttivo. Rustem Umerov e Andrii Hnatov "hanno lavorato in modo produttivo con gli inviati del presidente Trump - scrive su X - e sono state messe a punto diverse bozze di documenti", anche "documenti sulle garanzie di sicurezza per l'Ucraina, sulla ripresa e sul quadro di base per porre fine a questa guerra".
"Ogni round di negoziati e colloqui contribuisce alla tutela degli interessi dell'Ucraina e continueremo questo lavoro nello stesso modo costruttivo - continua - Sono grato ai partner europei per il loro sostegno e coordinamento".
"E' cruciale che la diplomazia vada sempre di pari passo con la pressione necessaria sulla Russia e con il sostegno necessario per l'Ucraina - conclude - Ogni attacco russo contro l'Ucraina e gli assalti intensi della Russia sulla linea del fronte dimostrano che l'impegno dell'Ucraina per porre fine alla guerra è di gran lunga superiore rispetto a quello della Russia e questo va affrontato rafforzando la pressione a livello globale sull'aggressione".
Ottimista il presidente Usa Trump: "I colloqui su Ucraina e Russia stanno procedendo", ha dichiarato la notte scorsa da Mar-a-Lago. "Le trattative stanno andando avanti. Sapete, c'è un odio enorme tra questi due leader, tra il presidente Putin, il presidente Zelensky, un odio enorme" ha detto. Ma, ha proseguito, "stiamo parlando. Le trattative stanno andando okay," ha aggiunto. "Tutti sono stanchi di quella guerra".
Intanto il Segretario generale della Nato Mark Rutte torna a mettere in guardia l'Europa: se allenta il suo sostegno per l'Ucraina e non procede "velocemente" al potenziamento dei suoi strumenti di difesa, ci saranno rischi crescenti per la sicurezza del blocco già a partire, secondo alcune valutazioni di intelligence, dal 2027. L'Ucraina deve rimanere forte per evitare che Vladimir Putin cerchi di attaccare un Paese della Nato, ha detto in una intervista all'Agenzia di stampa tedesca 'Dpa' in cui ha ribadito la richiesta agli europei di aumentare la loro spesa per la difesa, in linea con gli impegni presi al vertice dell'Aja dello scorso giugno.
"Se procediamo su questi due fronti, saremo abbastanza forti per difenderci e Putin non ci proverà mai". La prova del rischio esistente per l'Europa è la spesa militare della Russia che investe in difesa, al momento, più del 40 per cento del suo bilancio. La guerra contro l'Ucraina ha dimostrato la volontà di Putin di mettere in conto perdite pesanti. Si parla di 1,1 milioni di soldati russi uccisi o feriti in Ucraina, ha precisato.