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Influenza: virus B 'osservati speciali' nella stagione che verrà

Per gli esperti, la possibilità di avere a disposizione vaccini quadrivalenti che includono nello stesso preparato i 2 diversi ceppi che danno origine ai virus B circolanti è estremamente importante per poter offrire una copertura a 360 gradi

Influenza: virus B 'osservati speciali' nella stagione che verrà
08 giugno 2015 | 16.03
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Virus B 'osservati speciali' nell'influenza che verrà. Se è vero infatti che la passata stagione si è chiusa come da tradizione con una prevalenza complessiva del tipo A (84% del totale infezioni contro un 16% da B, secondo dati dei medici sentinella della rete Influent), "anche quest'anno ci siamo accorti che nello strascico dell'epidemia, da gennaio in poi - rileva Giorgio Palù, presidente della Società europea di virologia (Eusv) - è diventato prevalente il B rispetto all'A, cioè rispetto alla cosiddetta 'suina' (H1N1) e all'H3N2".

Come in una gara, quindi, virus A e B si presentano insieme ai blocchi di partenza e insieme corrono. Il primo vince, ma il secondo recupera terreno in una volata finale di cui è opportuno tener conto. Ecco perché, nel dettare le linee guida per la composizione dei prossimi vaccini, per una protezione più completa l'Organizzazione mondiale della sanità ha raccomandato che nei prodotti quadrivalenti vengano inclusi 2 ceppi di virus B: non solo il B/Yamagata, ma anche il B/Victoria.

Parlare di 'mal d'inverno' con l'estate alle porte non è strano, sottolineano all'AdnKronos Salute Palù e Susanna Esposito, presidente dell'Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici (Waidid). Da un lato perché nell'emisfero australe la nuova influenza è in pieno svolgimento e può fornire indicazioni utili alla nostra attesa come sempre intorno a Natale. Dall'altro perché, dopo una stagione come quella 2014-2015 in cui le vaccinazioni fra gli italiani più a rischio hanno toccato il minimo storico, gli specialisti preferiscono giocare d'anticipo per invertire un trend a cui guardano con timore.

"Cominceremo a vaccinarsi verso ottobre", ricorda Palù, docente di microbiologia e virologia all'università degli Studi di Padova. E grazie ai nuovi vaccini, che fra l'altro introducono anche un nuovo ceppo (detto Svizzero) di virus A/H3N2, "si auspica di avere una copertura attuale".

"Ci sono stati anni in cui il virus B ha avuto un peso particolarmente significativo - conferma Esposito, a capo dell'Unità di pediatria ad alta intensità di cura della Fondazione Irccs Policlinico di Milano - e quindi i soggetti vaccinati che hanno presentato influenza da virus B" appartenenti a ceppi non compresi nel vaccino "sono stati una quota consistente".

Pertanto, conclude, "la possibilità di avere a disposizione vaccini quadrivalenti che includono nello stesso preparato i 2 diversi ceppi che danno origine ai virus B circolanti è estremamente importante per poter offrire una copertura a 360 gradi".

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