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Niente vigili, asili fermi e sportelli chiusi: Roma a rischio caos per lo sciopero

Sono 24mila i dipendenti capitolini interessati dalla mobilitazione di venerdì contro il taglio del salario accessorio. I sindacati assicurano che nelle 24 ore di stop almeno i servizi essenziali saranno garantiti. In centro il corteo dei lavoratori comunali

Vigili in sciopero (Infophoto) - INFOPHOTO
Vigili in sciopero (Infophoto) - INFOPHOTO
05 giugno 2014 | 17.03
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Roma ‘chiusa’ per sciopero. Sono 24mila i dipendenti capitolini interessati dalla mobilitazione contro il taglio del salario accessorio e, con lo stop dei vigili, gli asili fermi per mancanza di educatrici e gli sportelli comunali che resteranno chiusi, la città domani sarà a fortissimo rischio caos. I sindacati, nonostante la modalità h24 dello sciopero, che impegnerà cioè l’intero turno di ogni lavoratore, assicurano che quanto meno i servizi essenziali saranno garantiti.

Tuttavia, quello che è certo è che si fermeranno, salvo per gli atti giudiziari non rinviabili, i servizi anagrafici, visto il coinvolgimento consistente degli addetti agli sportelli, mentre anche il personale della Polizia Locale non sarà sulle strade per l’assistenza al traffico, con le conseguenze immaginabili in termini di sosta ‘selvaggia’ e traffico ‘impazzito’. Anche perché allo stop del servizio è abbinato un corteo dei lavoratori comunali che potrebbe essere consistente e che partirà alle 8.30 da piazza della Bocca della Verità e arriverà fino in Campidoglio. Guai anche per le giovani mamme: allo sciopero è prevista un’adesione massiccia da parte degli educatori degli asili nido presenti sul territorio comunale.

“Il sindaco e il vicesindaco hanno detto questa mattina - dichiara Sandro Bernardini, segretario generale di Uil-Fp - che ‘i sindacati sono impazziti, e di conseguenza anche i lavoratori’, hanno detto che ‘non capiscono le motivazioni di questo sciopero’, ma non vedo perché la gente dovrebbe scioperare in un momento così difficile rinunciando ad una parte della retribuzione”.
”Siamo stupiti da dichiarazioni di questo genere - ha aggiunto Bernardini - Noi facciamo questo sciopero perché c’è il rischio per il personale capitolino di rimetterci dai 300 ai 400 euro di media al mese, se si va avanti con questa politica dei tagli e del non confronto con le organizzazioni sindacali in materia di efficienza, efficacia e organizzazione”.

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