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Strage di Erba, stallo su istanza. Pg Nanni: "Falso che sto impedendo revisione"

Dopo 110 giorni da richiesta Tarfusser (sotto procedimento disciplinare) nulla è arrivato a Brescia

(Fotogramma)
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18 luglio 2023 | 12.42
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Dopo 110 giorni dalla notizia che il pg di Milano Cuno Tarfusser aveva depositato un'istanza di revisione sulla condanna all'ergastolo di Rosa Bazzi e Olindo Romano per la strage di Erba, è stallo su quella richiesta che aveva creato polemiche con la procuratrice generale Francesca Nanni.

La contesa tra l'interpretazione di regolamenti interni e codici di procedura penale ha come effetto che la corte d'appello di Brescia non ha ricevuto nulla sulla domanda di riapertura del processo, mentre - come riporta il Corriere della Sera - Tarfusser è sotto procedimento disciplinare per aver "violato i doveri di correttezza, riserbo ed equilibrio" avendo depositato di propria iniziativa in cancelleria la richiesta di revisione della condanna definitiva dei due ergastolani, "in palese violazione del documento organizzativo dell'ufficio" che assegna all'Avvocato generale e al procuratore generale "la facoltà di richiedere la revisione di sentenze" qualora sopravvengano nuove prove dell'innocenza.

Se il magistrato sostiene che il regolamento interno è pensato per i casi in cui a chiedere la revisione è il difensore e non per l'inedito caso di una revisione chiesta d'iniziativa da un singolo magistrato, la procuratrice generale è di opposto avviso e respinge le accuse di stallo. "Chi dice che sto impedendo la revisione nei confronti di due detenuti sostiene cosa falsa e offensiva nei confronti miei e dell'ufficio" sottolinea all'Adnkronos.

DIFESA ROMANO: "ANOMALIA GRAVE"

"L'istanza di revisione presentata dal pg di Milano Cuno Tarfusser deve essere valutata dalla corte Appello di Brescia, le loro beghe non ci competono. La procuratrice generale Francesca Nanni può non condividerla o vistarla, ma non vuol dire che non debba essere valutata a Brescia, anzi è questo che dice il codice di procedura penale che supera un regolamento interno", dice Fabio Schembri, da sempre difensore dei coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi, intervenendo sullo stallo e la lotta tutta interna alla procura generale nata a fine marzo.

"Il pg Tarfusser ha depositato un'istanza di revisione e - spiega l'avvocato Schembri all'Adnkronos - sarebbe un'anomalia grave, incredibile, che quella istanza non venisse valutata da chi è competente, cioè dalla corte d'Appello di Brescia. Sarebbe anomalo che qualcosa impedisse che quella richiesta finisca a Brescia e per questo monitoreremo. Non vogliamo far aspettare all'infinito i nostri assistiti, ma è nostro dovere vigilare su quella istanza: noi presenteremo la nostra, ma quella del pg Tarfusser esiste, è depositata, non può essere 'ritirata' e ci attendiamo che vada a Brescia". Di fatto dal 31 marzo scorso la richiesta di revisione firmata da Tarfusser non ha mai lasciato Milano.

PG TARFUSSER: "FATTO IL MIO DOVERE"

"Attendo con grande serenità e fiducia l'esito del procedimento nella consapevolezza di non avere fatto altro che il mio preciso dovere di magistrato", afferma il pg di Milano Cuno Tarfusser. "Prendo atto come il problema della 'strage di Erba' non sono più due persone da 17 anni all'ergastolo che hanno maturato una legittima aspettativa a che la mia richiesta di revisione sia serenamente valutata dall'unica autorità legittimata a farlo, ovvero la Corte d'appello di Brescia, ma sia diventato io che, in nome di quella Giustizia in cui credo, ho studiato il caso, valutato gli elementi che hanno condotto alla condanna, scoperto gravi criticità e valutato nuovi elementi probatori che, a mio avviso, meritano un serio approfondimento. Ho quindi formulato la richiesta di revisione basandomi su precise norme di legge" aggiunge.

"Ammetto di non sapere se sono più amareggiato per questa assurda inversione di prospettiva o se per essere io soggetto ad un procedimento disciplinare dopo un'impeccabile carriera di magistrato che nessuno mi può togliere. Non ho altro da aggiungere e non aggiungerò altro" conclude Tarfusser.

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