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Arianna Casadei: "Siamo un family business, no a quotazione"

La general manager del calzaturificio di lusso traccia un bilancio del suo primo anno al timone dell'azienda. "Europa e Italia sono mercati consolidati, entro fine anno primo e-store su Tmall"

Arianna Casadei, general manager dell'omonima azienda di famiglia
Arianna Casadei, general manager dell'omonima azienda di famiglia
25 ottobre 2023 | 12.08
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E' una questione di famiglia, prima di tutto, ma non solo. Il nome di Casadei, il brand di calzature di lusso che ha fatto indossare le sue scarpe a mezza Hollywood è anche sinonimo di passione, innovazione e orgoglio del Made in Italy. Una storia lunga oltre 60 anni quella dell'azienda di San Mauro Pascoli, che oggi viene trainata da Arianna Casadei, nipote di Quinto e Flora Casadei, fondatori dell'azienda e figlia di Cesare, direttore creativo del brand sin dagli anni '80. "Siamo un family business, orgogliosi di essere la terza generazione e di continuare a raccontare la nostra storia dal 1958" racconta Arianna incontrando l'AdnKronos nel quartier generale di Casadei, nel cuore del quadrilatero milanese.

Classe '88, una laurea all'università di Bologna, nel gennaio scorso Arianna è stata nominata direttore generale dell'azienda di famiglia. "E' stato un anno sicuramente di sfide e di grandi cambiamenti che si chiuderà con il lancio del primo e-store in Cina su Tmall - spiega la manager - è un progetto molto importante per noi, in un momento di mercato che ci offre un'ottima visibilità in Cina". Se Middle East e Cina rappresentano oggi "mercati in espansione" quelli più consolidati restano Europa ed Europa dell’Est "con uno zoccolo duro in Italia" precisa la manager, impegnata sin dal suo ingresso in azienda nel 2012, a spingere sull'e-commerce, senza tralasciare tecnologia e sostenibilità. "Abbiamo lanciato il progetto Nft l’anno scorso che è stato un test pilota - ricorda Arianna - e ora stiamo vagliando altre soluzioni di integrazione Nfc e passaporti digitali ma è presto per parlare di una completa struttura dal punto di vista tecnologico, sono progetti in fase embrionale".

Sulla sostenibilità l’azienda di San Mauro Pascoli ha lanciato l'estate scorsa una collezione con Agora, il concept store green di Ibiza, realizzando una gamma di tote bag in filati 100% riciclati. "Sta andando avanti a gonfie vele - spiega Arianna - e abbiamo in canna altri progetti per il 2024. C’è tanta sensibilità sull'utilizzo dei materiali nelle nostre collezioni, molti sono di origine vegetale e la tracciabilità diventa sempre più un fattore determinante. Per questo l'importanza del Made in Italy per noi assume un valore così fondamentale e caratterizzante a 360 gradi".

Dietro ogni prodotto Casadei c'è tanto artigianato. "Quando vedi una scarpa sullo scaffale pensi 'che bella, starebbe bene con questo o con quel vestito' - osserva la manager - non immagini i circa 200 passaggi che ci vogliono per produrla. La prima cosa che ho fatto a gennaio scorso, quando sono stata insignita della carica, è stata ringraziare tutta l’azienda. Ho detto grazie perché la mia storia non passa solo di generazione in generazione e quindi dall'amore e dalla passione che mi è stata trasmessa in 'linea diretta' ma anche dalla condivisione di intenti di chi lavora a ogni singolo step del processo produttivo, perché se uno step è fatto male la scarpa deve essere rifatta daccapo".

In questo momento, come denunciato da molte realtà del Made in Italy, c'è carenza di personale specializzato. "Non credo che i giovani sappiano quali sono gli sbocchi professionali che può dare un settore così specializzato - osserva Arianna Casadei - perché è sempre rimasto segmentato, è sempre un behind the scene". Dal canto suo, Casadei ha sempre lavorato per 'tramandare' il know how di generazione in generazione. "I giovani di un tempo adesso sono cresciuti e stanno facendo un percorso di condivisione con le nuove generazioni ed è bello perché si crea questo clash di visioni e informazioni che arricchiscono tutti - sottolinea ancora la manager -. Lo Sturm und Drang delle nuove generazioni, compensato dall'esperienza di chi ha vissuto già determinate esperienze, crea una sinergia che dà vita a qualcosa di unico".

Guardando al mercato, Arianna esclude qualsiasi interesse, al momento, a una quotazione in Borsa. "La mia nomina porta in sé anche un messaggio - scandisce - anche se il nostro è un contesto è altamente internazionalizzato siamo un family business, orgogliosi di essere la terza generazione e forti della volontà di presentare la versatilità di Casadei all’interno di un panorama e di un contesto internazionale, con un corollario di categorie merceologiche che permette di sperimentare qualsiasi mood". Oltre all'iconico tacco in acciaio affilato Blade, firma di Casadei, il marchio propone una vasta gamma di calzature, dalle flat alla suola xxl. "La moda oggi è sinonimo di libertà - evidenzia Arianna -. Quando ero una ragazzina e venivo in ufficio notavo che tutte indossavano décolleté tacco 10 o tacco 8, e anche per le spose la scarpa era una décolleté in raso bianco. Oggi tutte queste dinamiche sono state scardinate per far posto ad altro, il paradigma si è rotto. Puoi indossare gli anfibi o i tacchi ed essere chi vuoi ogni giorno, ed è assolutamente liberatorio". (di Federica Mochi)

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