Dal Cersaie il comparto Made in Italy chiede meno burocrazia e meno tasse per spingere ripresa.
Il Governo "rimetta la casa al centro" della sua politica anti-crisi, per dare una spinta al comparto edile, ancora in sofferenza, e conseguentemente dare una spinta a quello ceramico, eccellenza Made in Italy che esporta l'80% dei suoi prodotti in tutto il mondo, ma perde terreno sul mercato interno. Questo il messaggio lanciato dal Cersaie di Bologna dal presidente di Confindustria Ceramica Vittorio Borelli.
Rispetto ad un export che vola oltre confine, dagli Usa all'Asia, l'Italia è il mercato "più problematico - spiega Borelli - abbiamo perso circa il 50% di quote di mercato, perché l'edilizia ha avuto un calo di questo tipo. Ci sono dei piccoli segnali di ripresa, con le compravendite che danno qualche minimo segno più, però è chiaro che la strada è ancora lunga".
Il bacino interno che rappresenta comunque il 20% del mercato del comparto, "quindi resta un mercato importante" prosegue Borelli. Non solo. "Essendo il consumatore italiano molto esigente - aggiunge l'esponente di Confindustria - lo usiamo per testare le innovazione che proponiamo a tutto il mondo". Però "dobbiamo assolutamente riappropriarci di questo mercato: la casa deve essere rimessa al centro".
(Adnkronos) - "Il problema - precisa Borelli - è che la casa stata fortemente colpita dalla tassazione, il che ha fatto sì che non fosse più percepita dagli italiani come un valore principale, una sicurezza, un salvadanaio, ma è stata lentamente trasformata un po' in un peso e questo ha finito per danneggiare tutto il comparto dell'edilizia, traino molto importante per l'economia italiana, invece bisogna farla ripartire".
"In parte il fatto che le banche stanno concedendo mutui ai privati per le case è un primo passo e c'è un clima migliorato sul fronte della fiducia, ma - conclude Borelli - bisogna intervenire su burocrazia e tassazione per dare la spinta definitiva".
