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Consegnati al Quirinale gli Eni Award 2023, i premi alla ricerca scientifica

Il premio è considerato un punto di riferimento a livello internazionale per la ricerca nei campi dell'energia e dell'ambiente

Consegnati al Quirinale gli Eni Award 2023, i premi alla ricerca scientifica
16 ottobre 2023 | 15.38
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Consegnati oggi al Quirinale alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, gli Eni Award, giunti quest'anno alla sua quindicesima edizione. La Cerimonia che si è svolta nel Salone delle Feste è stata aperta dagli interventi del presidente di Eni, Giuseppe Zafarana e dall'ad Claudio Descalzi. Il premio è considerato un punto di riferimento a livello internazionale per la ricerca nei campi dell'energia e dell'ambiente e testimonia l'importanza che la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica hanno per Eni e il suo impegno a favorire la sostenibilità e l’accesso all’energia, in accordo ai 17Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. Dalla sua istituzione nel 2008 le candidature sono state più di undicimila. Alla cerimonia ha partecipato anche il premio Nobel per la Chimica 2023, Moungi Bawendi, con cui Eni dal 2009 ha collaborato in diversi ambiti che, all’epoca, erano considerati argomenti 'di frontiera' ed hanno consentito di accelerare l’acquisizione di conoscenze in alcuni settori, in particolare in quello del fotovoltaico avanzato, da cui sono derivati poi spunti per importanti progetti di Ricerca e Sviluppo. (VIDEO)

La Commissione Scientifica, che ha valutato le ricerche presentate, è composta da scienziati che appartengono ai più avanzati istituti di ricerca a livello mondiale e negli anni ha visto la partecipazione di 6 Premi Nobel. Anche quest’anno Eni, attraverso Joule, la sua Scuola per l’Impresa, ha assegnato la Menzione speciale Eni Joule for Entrepreneurship, destinata a team, spin off universitari, startup e volta a favorire l'applicazione, la valorizzazione e il trasferimento delle tecnologie promuovendo nel contempo la creazione di un ecosistema dell’innovazione sostenibile.

La tecnologia, sottolinea Zafarana nel corso del suo intervento, "è alla base di ogni grande 'transizione' della storia umana: lo è in misura ancora maggiore per la transizione che stiamo vivendo oggi, che è guidata dal paradigma del cambiamento climatico. La tecnologia, infatti, può fungere da bussola che ci orienta, con approccio pragmatico e rigoroso, privo di pregiudizi e ideologie, nell’individuare le soluzioni verso un mondo gradualmente decarbonizzato, in un processo nel quale rimane cruciale la necessità di assicurare la sicurezza dell’energia e la competitività del nostro sistema economico". Gli Eni Award, spiega, non è solo "un premio aziendale, per quanto sicuramente importante e noto: esso è un punto di riferimento per la ricerca nei campi dell’energia e dell’ambiente a livello internazionale ed il tangibile riconoscimento del valore che Eni attribuisce alla ricerca scientifica, all’attenzione verso i giovani talenti, all’investimento nella cooperazione e nelle partnership con le eccellenze".

"Sicurezza energetica, competitività e decarbonizzazione - sottolinea Descalzi - sono tre lati di un triangolo che può essere equilatero solo attraverso la tecnologia. Infatti, sul fronte della sicurezza, la tecnologia contribuisce a trasformare il nostro sistema energetico ridimensionando il ruolo delle fonti tradizionali, in particolare rimpiazzando il petrolio. Supporta, inoltre, la competitività del settore industriale migliorando i processi e ottimizzando i costi; infine, guida la decarbonizzazione, permettendo lo sviluppo di nuove soluzioni energetiche che riducono nel complesso il nostro impatto sull’ambiente". La tecnologia, aggiunge, "deve svilupparsi non soltanto con il fine di coprire determinate aree tematiche, ma anche quale volano per la crescita di alcune geografie, in particolare quelle in via di sviluppo, e per le nuove generazioni. Eni Award riflette tutto ciò".

Per la sezione Transizione Energetica, rivolta a ricerche nel campo dell’efficienza energetica nonché della cattura, utilizzo e sequestro dell’anidride carbonica, il premio è stato assegnato ex aequo a Yu Huang, della University of California (Los Angeles, Usa), per la ricerca Celle a combustibile a idrogeno economiche e sostenibili per la decarbonizzazione dei trasporti, e a Jeffrey R. Long, della University of California (Berkeley, Usa), per la ricerca Adsorbimento cooperativo in materiali Mof per la cattura di gas.

Nella sezione Frontiere dell’Energia, per ricerche sulle fonti rinnovabili e sullo stoccaggio dell’energia, il premio è stato assegnato a Matthew Rosseinsky della University of Liverpool (Uk) per il suo lavoro sulle Tecniche digitali per la progettazione e scoperta di materiali per l’energia di nuova generazione. Nella sezione Soluzioni Ambientali Avanzate, dedicata a valorizzare l’innovazione scientifica e tecnologica per la tutela e l’uso sostenibile delle risorse naturali, il premio è stato assegnato a Thalappil Pradeep dell’Indian Institute of Technology, Madras (India) per la sua ricerca relativa a Tecnologie accessibili per la potabilizzazione dell’acqua mediante materiali avanzati. Thalappil Pradeep ha scoperto nanomateriali per la rimozione dall’acqua di contaminanti tossici, quali l’arsenico e l’uranio, con i quali ha sviluppato una soluzione avanzata, sostenibile ed economica, per ottenere acqua potabile. Attualmente in India 1,3 milioni di persone beneficiano ogni giorno di questa invenzione, ad un costo estremamente conveniente, pari 2,1 paise (0,00028 dollari) per litro di acqua trattata.

La sezione Giovani Talenti dall’Africa, istituita nel 2017 in occasione del decennale di Eni Award e dedicata ai giovani talenti dal Continente Africano, conferisce, in questa edizione, quattro premi, assegnati a Gloria Amo-Duodu, della Durban University of Technology (Sud Africa), a Elshaday Mulu Fetene, della Moi University (Kenya), a Tsion Ayalew Kebede, della Addis Ababa University (Etiopia), e a Natnael Tilahun Sinshaw, della Addis Ababa Science and Technology University (Etiopia). I premiati riceveranno una borsa di studio che permetterà loro di frequentare un corso di dottorato presso prestigiosi atenei italiani per approfondire e sviluppare le loro idee innovative.

Per la categoria Giovane Ricercatore dell’Anno, che premia due ricercatori che hanno conseguito il dottorato di ricerca in università italiane, i riconoscimenti sono stati assegnati a Michele Ghini e Hilmar del Carmen Guzmán Medina. Per la sezione Riconoscimento all’Innovazione Eni, che elegge i progetti più innovativi sviluppati da ricercatori ed esperti tecnici Eni, sono stati premiati Aldo Bosetti, Carmen Samà (Eni), Luca Madia, Massimo Zampato (Eniprogetti) per aver brevettato un reattore a configurazione “shell & tube” per processi di ossidoriduzione ad alte temperature, da abbinare, ad esempio, agli impianti solari a concentrazione; Antonio Amico, Giulio Assanelli, Lucia Bonoldi, Marcello Notari, Riccardo Po’, Luca Serbolisca (Eni) per la soluzione tecnologica innovativa di un rivestimento con particelle di grafite con molteplici proprietà (antimicrobiche, antibatteriche, antivirali, anticorrosive e anti-sporcamento); Francesco Argento, Andrea Vignali (Eni), Mauro Favaretto (Eniprogetti) per la soluzione tecnologica di un drone certificato Atex, ovvero abilitato ad operare in ambienti a rischio di esplosione, per il monitoraggio di emissioni di metano negli impianti oil&gas.

È stata inoltre assegnata la Menzione speciale 'Eni Joule for Entrepreneurship' a tre startup che si sono particolarmente distinte per l’innovatività e la sostenibilità dei progetti imprenditoriali proposti: Reco2, startup di Pontecorvo (Frosinone), ha brevettato un processo virtuoso di economia circolare per la produzione di un’ampia gamma di prodotti utili per l’edilizia sostenibile e l’arredo urbano attraverso il riutilizzo di materiali di scarto industriale; Ohoskin, startup di Catania che ha creato e brevettato un tessuto alternativo alla pelle animale per utilizzi nei settori della moda, automotive e arredamento, prodotto da scarti di arance e pale di fichidindia, la cui filiera produttiva è interamente in Italia; 20energy è la startup di Spoleto che ha sviluppato, prodotto e commercializzato un dispositivo intelligente che converte l’energia cinetica dissipata dalle automobili in fase di rallentamento in energia elettrica utilizzabile in loco o distribuita alla rete.

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