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Imprese: Aspen, aumentare da 3 a 4 anni mandato cda in partecipate pubbliche

26 settembre 2023 | 13.01
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“L’obiettivo è consentire alle società controllate dallo Stato di disporre di una governance più stabile, orientata allo sviluppo industriale di medio/lungo periodo”. È questo il punto focale della proposta di riforma realizzata dall’ Aspen Institute per migliorare la governabilità delle grandi aziende italiane a controllo pubblico. Lo studio coordinato dall’ex ministro Piero Gnudi e dalla professoressa Fabiana Massa Felsani è stato pubblicato sul sito italiano del think tank americano e fa parte del programma “Aspen Collettive Mind” curato da Alberto Quadrio Curzio. “Se il limite al mandato di tre anni può essere considerato idoneo per le società private di medie e piccole dimensioni, mal si concilia con le caratteristiche delle trenta grandi aziende italiane controllate direttamente dallo Stato”, spiega Villy de Luca, redattore scientifico insieme a Nicolò Angeli Bufalini del documento intitolato “La durata del mandato degli amministratori delle società per azioni”.

La proposta di Aspen riguarda aziende ad alto impatto politico, economico ed occupazionale, a partire dalle sei grandi società quotate (Eni, Enel, Leonardo, Poste Italiane, Enav, Mps). Uno studio che nasce dal confronto con le altre principali realtà europee. “In Germania vige un sistema complesso di governance e organi di controllo - aggiunge De Luca - dove la durata massima del mandato dei membri del management board è di cinque anni. In Francia il mandato viene può essere determinato caso per caso, ma la legge dispone una durata fino ad una massimo di sei anni, il doppio che in Italia. In Inghilterra il mandato è unico e non rinnovabile, ma può arrivare fino a dieci anni. Insomma le grandi partecipate italiane sono quelle sottoposte ad un mandato più breve, il che rappresenta una criticità per il nostro modello di sviluppo”.

“È altrettanto importante garantire la possibilità di un rinnovamento degli amministratori ipotizzando un limite alla riconferma delle figure apicali”, conclude De Luca, “ma con mandati più lunghi si limiterebbe il periodo di incertezza relativo al rinnovo e alla sostituzione dei vertici, rappresentando un vantaggio competitivo per il nostro Sistema Paese”.

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