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Olio, Unaprol: è corsa prezzi sullo scaffale fino a +30%, produzione in ripresa ma sotto 300mila tonnellate

21 settembre 2023 | 15.49
LETTURA: 3 minuti

Non si ferma la corsa dei prezzi per gli oli extravergine d'oliva sullo scaffale fino a +30%, all'origine supera 9 euro/kg. L'anata 2023-2024 è in lieve ripresa ma clima frena produzione ben sotto 300mila tonnellate. Le stime di Unaprol.

(Foto Unaprol)
(Foto Unaprol)

Non si ferma la corsa dei prezzi per gli oli extravergine d'oliva, non solo per quelli 100% italiani ma anche per i blend di origine comunitaria e addirittura per gli oli che utilizzano materia prima extra Ue. Ad agosto i prezzi all'ingrosso sono già aumentati moltissimo, in base alle medie Ismea, l’olio extravergine d’oliva italiano è raddoppiato (+99,7%), mentre l’olio vergine d’oliva registra un incremento del +128,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ed è così che sugli oli di qualità italiani gli aumenti al consumo incideranno tra il 20 e il 30%, mentre il prezzo degli oli di origine comunitaria sono già più che raddoppiati. E' quanto segnala l'Unaprol nelle prime stime dell'annata olivicola 2023-2024.

Per quel che riguarda la produzione a livello internazionale la Spagna, primo produttore mondiale, dovrebbe attestarsi ben al di sotto del milione di tonnellate a causa della siccità, così come Tunisia e Turchia saranno presumibilmente lontani dal loro massimale produttivo. Per questa ragione, con le scorte che si stanno esaurendo, il prezzo medio dell’olio extravergine d’oliva è arrivato a livelli mai visti prima, attestandosi all’ingrosso in media intorno ai 9 euro/kg e sembra destinato a salire ancora. L’olio extravergine d’oliva spagnolo, utilizzato da diverse industrie per i blend comunitari, ha toccato quota 8,40 euro/kg con un rialzo del +122% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Aumenti simili anche per l'olio tunisino (+114,3%). Negli ultimi anni i raccolti si sono fortemente ridimensionati tanto che le importazioni dall’estero sono pari a più del doppio della produzione tricolore, per la grande maggioranza provenienti proprio dalla penisola iberica.

Nella top ten dei rincari al consumo ad agosto sui dati Istat dell'inflazione, l'olio figura al secondo posto dei rincari su base annua dopo lo zucchero che marcia con un + 43,3% su agosto 2022, l'olio di oliva segna un incremento del 37,1%. Ma anche la mappa dei rincari su base mensile vede l'Olio di oliva, la prima voce alimentare con +5%.

Intanto, arrivano le prime stime di Unaprol sulla prossima campagna 2023-2024 con il clima che condiziona la produzione non solo in Italia, secondo produttore mondiale, ma anche in Spagna (primo produttore). Si profila un miglioramento della produzione di olio extravergine d’oliva in Italia rispetto allo scorso anno ma siamo ancora molto lontani dal potenziale massimo del nostro Paese, che dovrebbe attestarsi intorno alle 270mila tonnellate di olio extravergine d’oliva prodotte (lo scorso anno furono 241), intorno al + 15%.

La situazione, al momento, si presenta a macchia di leopardo con Nord e Centro che dovrebbero registrare cali produttivi tra il -20 e il -50% rispetto allo scorso anno, mentre in Puglia si prevede un incremento +30/40% comunque inferiore alle attese di inizio primavera: sostanzialmente stabili rispetto allo scorso anno le produzioni di Calabria e Sicilia. È importante sottolineare, ribadisce Unaprol, che per dare un quadro della situazione chiaro occorrerà aspettare le ultime settimane prima della raccolta, che inizierà ad ottobre, decisive per la maturazione finale delle olive. Saranno importanti le piogge sia per innalzare le rese, sia per consentire alle aziende agricole di risparmiare sui costi di irrigazione.

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