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Onu: nel 2022 la fame ha colpito circa 735 mln di persone, 122 mln in più rispetto al 2019

16 luglio 2023 | 16.21
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Lo rileva l’ultimo rapporto pubblicato congiuntamente ad altre agenzie specializzate delle Nazioni Unite

(Immagine di repertorio -Fotogramma/Ipa)
(Immagine di repertorio -Fotogramma/Ipa)

Lo spettro della fame minaccia oltre 122 milioni di persone in più nel mondo rispetto al 2019, a causa sia della pandemia che del susseguirsi di shock climatici e conflitti, compresa la guerra in Ucraina. È quanto si legge nell’ultimo rapporto dal titolo 'Lo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo' (Sofi), pubblicato congiuntamente da cinque agenzie specializzate delle Nazioni Unite.

"Senza un cambio di rotta, l’Obiettivo di sviluppo sostenibile centrato sul porre fine alla fame entro il 2030 non sarà raggiunto", avvertono l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), il Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (Ifad), il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef), l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e il Programma alimentare mondiale (Pam).

L’edizione 2023 del rapporto rivela che, nel 2022, la fame ha colpito un numero di persone compreso tra 691 e 783 milioni, con una media di 735 milioni di persone. Il dato rappresenta un incremento di 122 milioni di persone rispetto al 2019, l’anno precedente lo scoppio della pandemia Covid-19. Se è vero che, tra il 2021 e il 2022, i dati concernenti la fame nel mondo hanno subito una battuta d’arresto, altrettanto certo è che molte regioni del pianeta sono oggi alle prese con una recrudescenza delle crisi alimentari. Nonostante i progressi compiuti nella lotta alla fame in Asia e in America latina, nel 2022, il fenomeno appariva ancora in crescita nell’Asia occidentale, nei Caraibi e in tutte le sottoregioni del continente africano. Con una persona su cinque afflitta dalla fame, ossia più del doppio della media globale, l’Africa rimane la regione maggiormente colpita da tale emergenza.

I motivi per sperare non mancano: alcune regioni sono sulla buona strada per conseguire, entro il 2030, alcuni obiettivi relativi alla nutrizione. Nel complesso, tuttavia, occorre venire in soccorso degli Obiettivi di sviluppo sostenibile, con un energico e immediato intervento a livello mondiale. È necessario creare resilienza contro le crisi e gli shock che provocano l’insicurezza alimentare, dai conflitti alla crisi climatica”, ha dichiarato il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, in un video-messaggio trasmesso in occasione della presentazione del rapporto, presso la sede delle Nazioni Unite a New York.

I capi delle cinque agenzie delle Nazioni Unite, cioè il direttore generale della Fao, QU Dongyu, il presidente dell’Ifad, Alvaro Lario, la direttrice esecutiva dell’Unicef, Catherine Russell, la direttrice esecutiva del Pam, Cindy McCain, e il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, hanno scritto nella prefazione del rapporto: “Il conseguimento dell’Obiettivo di sviluppo sostenibile 'Fame Zero' entro il 2030 rappresenta, indubbiamente, una sfida enorme. Si prevede, infatti, che, nel 2030, quasi 600 milioni di persone soffriranno ancora la fame. I principali fattori responsabili dell’insicurezza alimentare e della malnutrizione sono la nostra ‘nuova normalità’, per cui non abbiamo altra scelta se non raddoppiare gli sforzi volti a trasformare i sistemi alimentari, facendo leva su di essi per raggiungere i traguardi dell'Obiettivo di sviluppo sostenibile 2".

La situazione della sicurezza alimentare e della nutrizione è rimasta desolante nel 2022. Stando al rapporto, approssimativamente il 29,6% della popolazione mondiale, pari a 2,4 miliardi di persone, non ha avuto accesso costante al cibo, il che è indice di prevalenza di insicurezza alimentare moderata o grave. Tra queste, circa 900 milioni di persone sono state esposte a insicurezza alimentare grave. Contemporaneamente, la capacità delle persone di accedere a un'alimentazione sana è peggiorata a livello mondiale: nel 2021, il 42% della popolazione del pianeta, ossia oltre 3,1 miliardi di persone, non ha potuto permettersi un’alimentazione sana. Rispetto al 2019, ciò equivale a un aumento complessivo di 134 milioni di individui. Milioni di bambini di età inferiore ai cinque anni continuano a soffrire di malnutrizione: nel 2022, 148 milioni di bambini di età inferiore ai cinque anni (il 22,3%) presentavano ritardi nella crescita, 45 milioni (il 6,8%) mostravano segni di eccessiva magrezza e 37 milioni (il 5,6%) erano in sovrappeso. Sono stati fatti passi avanti nell'allattamento al seno esclusivo, tanto che il 48% dei bambini fino a 6 mesi di età beneficia di tale pratica, un dato che si avvicina all'obiettivo del 2025.

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