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Pa: Comitato idonei funzionari chiede incontro al ministro, 'proroghi nostra graduatoria'

23 dicembre 2023 | 13.50
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Prorogare la graduatoria per funzionari amministrativi, consentendo a 14.573 ‘idonei’ di servire lo Stato e realizzando un efficiente risparmio di risorse pubbliche. E’ l’appello lanciato dal Cifa, Comitato idonei funzionari amministrativi, al ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, a cui il comitato chiede urgentemente un incontro.

“Il Concorso unico per funzionari amministrativi è stato bandito a seguito dello sblocco del turn-over per colmare la grande carenza di personale nella Pubblica amministrazione e per garantire il ricambio generazionale. Gli enti banditori sono stati ben 18, a cui se ne sono aggiunti altri 7 - spiega Mario De Masi, presidente del Comitato - La graduatoria del Concorso conta 21.142 idonei e, ad oggi, è ferma alla posizione 6569. Pertanto risultano in attesa di assunzione ben 14.573 idonei con relative speranze, sogni e famiglie. Purtroppo, se non vi sarà una proroga, la graduatoria andrà a scadenza il prossimo 12 gennaio.”

“Secondo il rapporto di Unioncamere ed Anpal tra il 2022 e il 2026 andranno in pensione circa 770 mila dipendenti pubblici. Questi dati sono stati aggiornati da Forum Pa, a maggio scorso, e risulta che entro il 2033, ben 1 milione di dipendenti pubblici sarà andato in quiescenza, con possibili conseguenze negative come la chiusura degli uffici e problemi seri alla tenuta del nostro sistema pensionistico. Emerge, quindi, una situazione drammatica per il nostro paese, per la Pubblica amministrazione e per gli italiani stessi”, sottolinea De Masi.

Da circa un anno, il Comitato sollecita un incontro al ministro Zangrillo per poter discutere della situazione e presentare le proprie istanze. Il titolare della Funzione Pubblica, tuttavia, non ha ancora accolto la richiesta. Non solo. Lo scorso novembre, il governo ha manifestato la propria contrarietà a un Ordine del giorno, presentato alla Camera da tutte le opposizioni, in cui si chiedeva la proroga della graduatoria. L’Odg è stato quindi respinto dalla maggioranza.

“C’è la determinazione, o almeno così appare, di voler bandire nuovi concorsi e non rinnovare la attuali graduatorie. Eppure - evidenzia De Masi - le norme di riferimento (legge 125/2013, DPR 487/94 e art. 97 della Costituzione), cosi come l’attuale contesto economico e sociale, prevedono scelte ispirate ai principi di efficacia, efficienza e risparmio di risorse pubbliche. Le famiglie non arrivano a fine mese eppure si vogliono spendere milioni di euro in nuovi concorsi”, .

“Il nostro concorso è costato circa 3 milioni di euro e le prove sono state svolte in tutta Italia, coinvolgendo partecipanti di tutte le regioni. Circa il 60% degli idonei sono di regioni del Sud, come Campania, Sicilia, Sardegna e Puglia. Facciamo notare che la carenza è tale per cui potremmo essere assunti tutti e al tempo stesso bandire nuovi concorsi. Parliamo di 14.573 persone, non numeri, con competenze, titoli e voglia di servire lo Stato. Persone con famiglie a carico che chiedono soltanto di poter lavorare. Un capitale umano che non può essere cancellato con un colpo di spugna”, conclude il numero uno del Cifa.

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