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Philipp Plein: "Ipo? Mai, resto indipendente. Hotel Milano sarà polo lusso"

06 ottobre 2023 | 10.42
LETTURA: 4 minuti

Lo stilista si racconta all'AdnKronos e annuncia un'apertura 'soft' della struttura per i primi mesi del 2024 con 200 dipendenti. "E' un momento perfetto"

Philipp Plein
Philipp Plein

Massimalista, provocatorio, re del 'bling bling'. Si può dire tutto di Philipp Plein tranne che non sia un outsider di successo in un mondo di giganti. Venticinque anni fa nessuno avrebbe scommesso che lo stilista tedesco, dopo aver mosso i primi passi dall'interior design ed essere approdato nella moda, si sarebbe guadagnato un posto al sole nel panorama del fashion globale, conquistando star di tutto il mondo con i suoi spettacolari fashion show e una linea di prodotti che spazia dall'abbigliamento all'eyewear, e che include fragranze, gioielli e orologi.

"È un momento perfetto - confida Plein all'AdnKronos nella sua villa sulle colline di Cannes, in Costa Azzurra, dove si è appena conclusa la Tfwa World Exhibition & Conference, una delle fiere più importanti al mondo sul travel e il duty free -. Il nostro è un piccolo brand, indipendente, e con i nostri partner abbiamo la possibilità di raggiungere una vasta clientela. Questo è molto interessante. I grandi brand lo fanno anni noi ma noi abbiamo appena iniziato".

Genuino e diretto, Philipp Plein incarna l’essenza più sincera del suo marchio, ed è inarrestabile. A Milano, nei prossimi mesi aprirà il suo primo hotel, nell'ex quartiere generale di Krizia, in via Manin. "Sarà qualcosa di speciale - avverte Plein -. La struttura avrà anche un nightclub, un beach club, e quattro ristoranti. A novembre faremo una presentazione del progetto. non ci focalizzeremo solo sull’hospitality ma anche sull’intrattenimento. Sarà un polo dell’intrattenimento di lusso perché chi conosce Philipp Plein sa che noi facciamo le cose sempre in modo differente". Una prima apertura ‘soft’ è in calendario a gennaio-febbraio 2024 e poi l’inaugurazione "in grande stile" avverrà ad aprile, durante il Salone del Mobile.

"Vogliamo essere pronti - spiega Plein - avremo circa 200 dipendenti, vogliamo costruire una storia di successo e sono molto emozionato. Siamo una piccola azienda se comparata ai grandi gruppi, che continuano a crescere e crescere, spingendo i brand più piccoli ai margini". Per sopravvivere nel mondo della moda "oggi devi davvero essere innovativo e avere tante idee - confessa -. Noi siamo specialisti di un mercato di nicchia e nel cogliere nuove opportunità".

Il marchio che porta il suo nome continua ad andare a gonfie vele. "Al momento stiamo crescendo in Sud America, dove siamo partiti da zero e stiamo vivendo un momento di forte sviluppo in Messico - sottolinea lo stilista -. Abbiamo aperto il primo store a Rio, in Brasile, l’anno scorso e adesso apriremo a San Paolo. Vediamo del potenziale".

Andare controcorrente ed essere sopra le righe è sempre stata la cifra stilista di Plein. Nel 2016 il Financial Times dedicò un lungo articolo allo stilista chiedendosi chi diamine fosse. "Perché non riescono a comprendere come sia possibile che abbiamo costruito un business così sano con le nostre mani, partendo da zero - afferma Plein -. Visto che altri attorno a noi hanno avuto degli aiuti finanziari da grandi gruppi o hanno fatto delle ipo tanti si chiedono come sia possibile il nostro successo in un ambiente così poco sano. Come fai a competere con questi giganti e restare indipendente? Il segreto è semplice: siamo grandi lavoratori e vediamo opportunità nell’essere differenti. Quando tutti vanno a sinistra noi andiamo a destra, quando tutti sono minimalisti noi siamo massimalisti: è quello che siamo".

Per il marchio quest'anno ricorre un importante traguardo e il momento non potrebbe essere migliore. "Siamo nel mercato da 25 anni - evidenzia Plein -. Non siamo nati ricchi, dovevamo costruire tutto da zero". I primi anni sono stati duri, ammette, "non avevamo soldi, esperienza, connessioni, nulla. Ora abbiamo raggiunto quello status in cui tutti ci riconoscono come brand di successo. Ma abbiamo ancora molta strada da fare. Dobbiamo essere sani e fare tutto da soli. Ciò richiede tempo ma il tempo è dalla nostra parte. Abbiamo ancora altri 25 anni almeno davanti a noi e non abbiamo fretta".

Lo stilista esclude di essere interessato a una quotazione nel breve e nel lungo periodo. "Non ci ho mai pensato - scandisce -. Il potere del brand è essere veloce e indipendente. Non c’è un consiglio di amministrazione, non devo chiedere permessi né domandare a partner e investitori cosa fare. Quando alle spalle hai una banca o degli investitori perdi la tua indipendenza e la tua forza. Tutte le decisioni sarebbero basate solo sulla ricerca del profitto. Le nostre decisioni, invece, si fondano sulle emozioni". Questo è quello che rende il marchio autentico. "Tante persone non lo capiscono e non capiranno mai - osserva Plein -. Quando vedono che apriamo negozi a Milano, a Londra, in tutto il mondo, non capiscono come sia possibile. Io dico solo: guardate cosa facciamo, tutta la gente che partecipa entusiasta ai nostri show, che ci segue e ci sostiene. E' quello il motivo per cui esistiamo". (di Federica Mochi)

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