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Prezzi, Confesercenti: +675 euro a famiglia nel 2023 per spesa a parità consumi

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06 settembre 2023 | 17.12
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La corsa dei prezzi dei prodotti alimentari sta avendo un forte impatto sulle famiglie e sulle imprese della distribuzione. Si paga di più per acquistare di meno, come dimostra la dinamica delle vendite al dettaglio di prodotti alimentari, il cui valore è aumentato del 6,5% tra giugno 2022 e giugno 2023 (ultimo dato Istat disponibile) a fronte di un crollo in volume del 4,9%. Se questa dinamica si confermasse per tutto il 2023, le famiglie spenderebbero per i beni alimentari 10 miliardi di euro in più – pari a +385 euro a famiglia – per acquistare un volume equivalente di beni pari a 7,5 miliardi in meno (-290 euro a famiglia) rispetto ai dodici mesi precedenti. In sostanza, se volessero mantenere gli stessi quantitativi di consumo, spenderebbero 675 euro in più. E' quanto stima la Confesercenti in vista dell'incontro di oggi pomeriggio al Mimit per il 'trimestre anti inflazione', un patto che è rimasto in sospeso prima della pausa estiva con la lettera di intenti tra il ministero e le associazioni della Distribuzione Moderna e del Commercio Tradizionale. Iniziativa che dovrebbe portare a scontare determinati prodotti (anche a marchio) e a bloccare i prezzi, dal 1 ottobre al 31 dicembre, su alcuni prodotti di prima necessità.

Una frenata dei consumi con l'impennata dei prezzi che si è verificata nonostante le imprese della distribuzione continuino ad assorbire parte degli aumenti: a luglio i prezzi al consumo dei beni alimentari lavorati sono cresciuti del +13%, mentre i prezzi alla produzione del +14%. Se si considera che ci vogliono circa due mesi perché i prodotti arrivino sugli scaffali dei negozi, la forbice si allarga ancora di più: a maggio l’incremento dei prezzi alla produzione era stato del +15,3%.

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