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Ucraina: Confindustria, noi attori primari, da trasporti a energia, aziende in campo

 (Foto Adnkronos/Cristiano Camera)
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26 aprile 2023 | 18.13
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Dalle infrastrutture all'energia, passando per l'agroindustria, salute, l'aerospazio e la siderurgia: le imprese italiane si apprestano a scendere in campo per la ricostruzione dell'Ucraina con un nutritissimo pacchetto di potenziali interventi. "Vogliamo essere attori primari per la ripresa dell’economia dell'Ucraina ed intendiamo farlo in modo duraturo", sintetizza al termine della Conferenza bilaterale sulla ricostruzione dell'Ucraina, il vice presidente di Confindustria per l'internazionalizzazione, Barbara Beltrame, testimone di una industria che "intende lavorare con decisione ed entusiasmo" e fornire "un adeguato sostegno" in linea con quanto già fatto dalle imprese italiane "sin dallo scoppio del conflitto durante il quale ci siamo attivati per offrire sostegno e per affiancare le imprese italiane con attività in essere nel Paese".

Ampio lo spettro entro cui potranno muoversi le aziende del made in Italy come tratteggiato dai tavoli di confronto attivati oggi nel corso del bilaterale sulla ricostruzione dell'Ucraina. Trasporto, energia, agroindustria, salute ma anche meccanica e digitale; queste le aree di azione papabili, da svolgere con il supporto tecnico a player nazionali e locali per la valutazione dei danni e dei rischi e per la ricostruzione delle stesse in linea con gli standard europei, rese possibili "da tecnologie d’eccellenza e da competenze ad alto valore aggiunto, che contraddistinguono il nostro sistema industriale".

Trasporto: "significative opportunità di collaborazione" sono emerse per quanto riguarda la logistica integrata, comprese la progettazione e la gestione di piattaforme logistiche e terminal. Un settore questo che già vede concretizzarsi il progetto del Dry Port di Horonda, piattaforma ferroviaria di smistamento e porta d’ingresso verso l’Europa che vede la partecipazione di imprese italiane per la sua realizzazione. Un "corridoio logistico" che collegherà l’Ucraina all’interporto Quadrante Europa di Verona.

Energia: un campo che apre grandi prospettive alle imprese italiane. La guerra ha danneggiato e distrutto il 60% della capacità di produzione di energia elettrica ucraina, ovvero 10 miliardi di dollari di danni alle infrastrutture energetiche. Va ora valorizzata, dunque, spiega Confindustria, la collaborazione potenziale nel settore delle rinnovabili settore in cui l'Italia "vanta eccellenti aziende" di componenti, impianti e servizi per le bioenergie, eolico, fotovoltaico, geotermoelettrico, idroelettrico, solare termodinamico. E se nel breve periodo vi è disponibilità da parte delle imprese italiane a continuare a fornire a Kiev l’approvvigionamento di apparecchiature elettriche per la ricostruzione, nel lungo periodo si guarda alla decarbonizzazione coerentemente con le finalità green europee. Un terreno questo che ha visto dai tavoli di confronto bilaterale di oggi emergere progetti specifici tra cui realizzazione di impianti green basati sull’utilizzo di idrogeno.

Agroindustria: è uno dei "settori cruciali" per il quale le aziende italiane sono in grado di offrire soluzioni "non soltanto dal punto di vista meccanico e della componentistica" ma anche in termini di formazione sulle tecnologie disponibili. E una collaborazione futura potrà fare leva soprattutto "sulle opportunità di investimento in ambito agricolo e forestale".

Salute: una filiera questa che apre, per Confindustria, grandi opportunità di collaborazione in campo farmaceutico e dei dispositivi medici. Sia nel breve sia nel medio-lungo periodo vi è dunque, spiegano ancora gli industriali, "l’opportunità di attivare collaborazioni per la produzione e la distribuzione di farmaci". Per questo, "sarà dirimente" lavorare "congiuntamente sul piano istituzionale per la realizzazione di intese volte ad agevolare la collaborazione imprenditoriale". In fase emergenziale le imprese dei diversi comparti possono offrire forniture “on demand”, mentre nel medio-lungo periodo, si potranno cogliere anche le prospettive di investimento.

Digitale: un settore essenziale questo con cui erogare servizi attraverso piattaforme digitali che è l'unico strumento per raggiungere tutti i territori e tutti i cittadini ucraini fuori dai loro confini.

Aerospazio: il "forte e perdurante sostegno italiano", spiega ancora Confindustria, da sviluppare attraverso collaborazioni radicate, potrà fornire sostegno chiave a tutti gli altri settori della ricostruzione dell’Ucraina. L’interesse ucraino verso l’esperienza italiana, d'altra parte, "sarà funzionale anche per l’accesso ai programmi spaziali dell’Unione Europea e alle attività dell’Agenzia Spaziale Europea".

Siderurgia: la produzione ucraina è crollata, passando da 35 a 6 milioni di tonnellate. Ed è qui, per Confindustria, che è ancora più importante facilitare lo sviluppo di collaborazioni tra attori pubblici e privati, attraverso la stipula di accordi intergovernativi che possano supportare le imprese nella gestione del rischio.

Meccanica: ampio anche l'apporto che, trasversalmente a tutti i settori e alle opportunità , le imprese italiane della meccanica potranno fornire per rispondere ai fabbisogni dell’economia ucraina tramite "l’impiego di tecnologie avanzate sia per contribuire alle esigenze emergenziali più immediate, sia nel medio-lungo periodo e per quanto attiene, ad esempio, alla produzione di energia e sistemi di generazione distribuita, al trattamento delle risorse idriche, alle tecnologie per la logistica e la movimentazione e all’impiantistica ed efficienza energetica per l’edilizia civile".

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