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Migranti, ambasciatore Valensise: "Ragionare con Berlino, non contro"

"Gli interessi, nel fondo, non sono divergenti. L'accoglienza indiscriminata e non regolata è una linea rossa per l'Italia come per la Germania".

Olaf Scholz - Afp
Olaf Scholz - Afp
25 settembre 2023 | 16.08
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Sui migranti "Italia e Germania possono cercare di ragionare insieme, perché gli interessi, nel fondo, non sono divergenti. L'accoglienza indiscriminata e non regolata è una linea rossa per l'Italia come per la Germania". A guardare avanti, invitando a ritrovare il filo del dialogo dopo le polemiche che hanno diviso Roma e Berlino nei giorni scorsi, è Michele Valensise, già ambasciatore d'Italia a Berlino e presidente di Villa Vigoni.

"La questione delle migrazioni e degli aiuti, in particolare alle vittime dei naufragi, è all'ordine del giorno in Germania da anni. Il provvedimento che ha suscitato le critiche da parte italiana non data oggi ma dall'autunno del 2022 e oggi viene attuato", ricorda Valensise, sottolineando che "fa parte di una linea consolidata della politica tedesca, nella consapevolezza - anche da parte loro - che la quota di salvataggi operata dalle Ong è minima rispetto a quella operata dagli Stati".

Come in Italia "anche in Germania - che si trova con due importanti elezioni regionali alle porte, in Assia e in Baviera e con la preoccupazione di tenere a freno le forze che soffiano sul fuoco, come l’Afd - la politica interna ha il suo rilievo", fa poi notare il presidente del Centro italo-tedesco per il dialogo europeo, parlando con l'Adnkronos. "In Germania si sta sviluppando in quest'ultimo periodo un dibattito molto acceso sui limiti dell'accoglienza, con un sostanziale ripensamento sulla Willkommenskultur, la cultura dell'accoglienza. L'opinione pubblica e varie forze politiche, comprese quelle maggiormente portate alla solidarietà, come per esempio i Verdi, stanno ragionando sui possibili limiti da porre all'ingresso dei rifugiati".

"In definitiva, i tedeschi hanno esigenze analoghe alle nostre e le polemiche bilaterali vanno inquadrate in questo contesto di sensibilità comune", sottolinea poi l'ex segretario generale della Farnesina, ricordando come in Germania è diffusa la richiesta di distinguere con maggiore rigore tra chi va accolto perché perseguitato, e i rifugiati economici. "il confronto in atto è aspro, al punto che ieri il segretario generale della Fdp - il partito liberale al governo a Berlino con Spd ed ecologisti - ha detto che il partito dei Verdi costituirà un rischio di sicurezza per il paese se non modificherà la sua impostazione, considerata eccessivamente aperturista nei confronti dei rifugiati".

"Ci sono preoccupazioni di tipo elettorale, ma anche consapevolezza del fatto che la Germania non ce la fa ad accogliere tutti. Solo dall'Ucraina è arrivato più di un milione di persone, oltre agli arrivi da Balcani, Afghanistan, Siria, Iraq - sottolinea Valensise. Insomma, dovrebbe esserci spazio per ragionare su misure concrete e possibilmente finalmente europee, non solo nazionali".

Infine, fa notare il presidente di Villa Vigoni, c'è il problema delle migrazioni secondarie e il fatto che da parte tedesca si lamenti che siano troppo consistenti. “Occorre valutarle in maniera obiettiva. Giovedì il ministro degli Esteri Tajani sarà a Berlino: una buona occasione per il governo italiano per uno scambio di idee di sostanza con, non contro, i tedeschi, in particolare con Annalena Baerbock, importante personalità del partito verde. Tenendo appunto presente che per ragioni sia elettorali sia oggettive - di contenimento - i tedeschi hanno un problema analogo al nostro: non possono sopportare un'accoglienza indiscriminata".

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