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Navalny, la moglie: "Avvelenato con Novichok". Indagine durerà almeno 14 giorni

Yulia Navalnaya: "Continuerò lavoro di Alexei". Il corpo non sarà restituito nelle prossime 2 settimane

Alexei Navalny con la moglie Yulia - (Afp)
Alexei Navalny con la moglie Yulia - (Afp)
19 febbraio 2024 | 08.47
LETTURA: 4 minuti

 Alexei Navalny è stato avvelenato con il Novichok. A denunciarlo è la moglie dell'oppositore russo, morto venerdì scorso in una colonia penale russa, in un video in cui accusa le autorità russe di nascondere il corpo del marito, in attesa che spariscano le tracce dell'agente nervino dal cadavere. E punta il dito contro Vladimir Putin: "Ha ucciso mio marito". Intanto, secondo lo staff del dissidente, le autorità hanno fatto sapere che le analisi sul cadavere proseguiranno per altre 2 settimane. Il corpo, quindi, non verrà restituito per almeno 14 giorni.

Le parole di Navalnaya

Nel video Yulia Navalnaya - oggi a Bruxelles per incontrare i ministri degli Esteri della Ue - fornisce anche il nome delle persone coinvolte nella morte del marito, e le motivazioni del nuovo avvelenamento. Navalny era stato avvelenato il 20 agosto 2020 durante un suo viaggio in Siberia, anche in quel caso i suoi sostenitori denunciarono l'uso del Novichock da parte delle autorità russe.

"Noi sappiamo esattamente perché Putin ha ucciso Alexei tre giorni fa - ha sottolineato - E ve lo diremo presto. Scopriremo in modo definitivo chi è esattamente responsabile e come esattamente questo crimine è stato commesso". "Faremo dei nomi e presenteremo le loro facce", ha affermato.

Navalnaya ha poi aggiunto: "Continuerò il lavoro di Alexei. Continuare a lottare per il nostro Paese". "Voglio vivere in una Russia libera, voglio costruire una Russia libera. Continuerà il lavoro di Alexei Navalny", ha continuato la vedova concludendo: "Uccidendo Alexei, Putin ha ucciso metà di me, metà del mio cuore e metà della mia anima. Ma ho ancora l'altra metà, che mi dice che non ho il diritto di rinunciare, continuerò il lavoro di Alexei Navalny, continuerò la lotta per il nostro Paese".

Ancora negato accesso a salma

La causa della morte di Alexei Navalny è "ancora ignota". Kyra Yarmish, portavoce di Navalny all'estero, dal suo profilo X diffonde le informazioni raccolte nelle ultime ore dalla madre e dai legali del dissidente russo, morto venerdì in una colonia penale in Siberia. "Gli investigatori hanno detto agli avvocati e alla madre di Alexei che non avrebbero rilasciato il corpo. Su di lui verrà effettuata una sorta di 'esame chimico' per altri 14 giorni", scrive nel pomeriggio.

Alla madre di Navalny, Lyudmila Navalnaya, è stato impedito per il terzo giorno consecutivo l'accesso all'obitorio per vedere il corpo del figlio. "Uno degli avvocati è stato letteralmente cacciato", scrive Yarmysh su X. "Quando al personale è stato chiesto se il corpo di Alexei fosse lì, non hanno risposto'', prosegue il post. Quindi l'ulteriore aggiornamento: "Il comitato investigativo ha detto alla madre e agli avvocati che le indagini sulla morte di Navalny sono state ampliate" l'indagine. "La causa della morte è ancora 'indeterminata'. Mentono, prendono tempo e non lo nascondono nemmeno".

Peskov: "Inchiesta su morte Navalny in corso, reazioni da Occidente inaccettabili"

Le indagini sulla morte di Alexei Navalny sono in corso e vengono condotte in conformità con la legge russa. A dichiararlo a Mosca è stato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, per il quale la reazione dell’Occidente alla notizia è stata "assolutamente inaccettabile".

"Consideriamo assolutamente inaccettabili affermazioni del genere, francamente odiose", ha detto ai giornalisti Peskov. "Queste dichiarazioni, ovviamente, non possono causare alcun danno al nostro capo del nostro Stato", ha aggiunto.

Non c'è stata risposta ad una domanda sulla reazione del presidente russo Vladimir Putin alla notizia della morte di Navalny: "Non ho nulla da aggiungere", si è limitato ad affermare Peskov.

Oltre 300 persone arrestate in Russia nelle ultime ore per aver reso omaggio al leader dell'opposizione

Intanto oltre 300 persone sono state arrestate in Russia nelle ultime ore per aver reso omaggio al leader dell'opposizione. Lo riferiscono attivisti per i diritti umani, aggiungendo che sono stati mandati consigli di sicurezza ai russi che desiderano deporre fiori ai memoriali sorti in tutto il paese, da San Pietroburgo al nord-ovest fino a Magadan nell'Estremo Oriente. Memoriali per Navalny anche nella capitale Mosca e persino nella città di Luhansk, nell'Ucraina orientale, occupata dai russi. ''Portate con voi il passaporto. Conservate una copia del numero verde per i detenuti. Portatevi dell'acqua, un telefono completamente carico e un power bank'', si legge in un post. Lo staff di Navalny, che ora opera in esilio, si è anche offerto di pagare eventuali multe inflitte ai manifestanti. Restano misteri sulla morte del critico numero uno del presidente russo Vladimir Putin, sul suo corpo sarebbero stati trovati lividi compatibili con le convulsioni. Il corpo di Navalny non è ancora stato mostrato ai familiari.

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