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Cnmi sigla protocollo intesa con Unar e Afg contro discriminazioni

L'obiettivo è tracciare, segnalare e contrastare i fenomeni che interessano la fashion industry

Da sinistra Khaby Lame, Mattia Peradotto, Alessia Cappello, Tamu Mcpherson, Barbara Odetto, Carlo Capasa e Nicola Paparusso
Da sinistra Khaby Lame, Mattia Peradotto, Alessia Cappello, Tamu Mcpherson, Barbara Odetto, Carlo Capasa e Nicola Paparusso
20 febbraio 2024 | 12.07
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L’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali della presidenza del Consiglio dei ministri (Unar), Camera nazionale della moda italiana (Cnmi) e African Fashion Gate (Afg) hanno siglato un protocollo di intesa per tracciare, segnalare e contrastare i fenomeni discriminatori che interessano l’intera fashion industry. La collaborazione tra le tre istituzioni, promossa da Mattia Peradotto, coordinatore Unar, ha diversi obiettivi: promuovere la parità di trattamento tra tutti gli attori del sistema moda; sensibilizzare e stimolare i professionisti, le aziende e quanti operano nel settore per favorire l’inclusione, l’integrazione e la valorizzazione delle differenze e individuare le eventuali discriminazioni nel Fashion analizzandone le cause, le conseguenze, gli effetti e proponendo soluzioni adatte.

Inoltre, il protocollo vuole favorire, con delle campagne di sensibilizzazione, sia una cultura del rispetto dei diritti umani e delle pari opportunità sia la denuncia di tutte le discriminazioni sociali. Il documento, il primo di questo tipo mai redatto in ambito moda, è stato presentato questa mattina nella sala Parlamentino del Fashion Hub, presso Palazzo Giureconsulti, in piazza dei Mercanti 2. "Dal 2018 - afferma Carlo Capasa, presidente di Camera Nazionale della Moda Italia -. Cnmi lavora sui temi della De&I grazie a un gruppo di lavoro dedicato, formato dai manager delle aree Hr e Csd dei nostri brand. Ora più che mai sentiamo l’urgenza di essere parte di questo dibattito e dare il nostro contributo per rendere il nostro settore un driver del cambiamento".

La moda, osserva ancora Capasa, "nella storia ha apportato tanti cambiamenti, noi vogliamo portare avanti questa capacità e tradurla in un percorso di implementazione di best practices in ambito De&I, in nome di una creatività dell’uguaglianza". Si dice "felice" che questo protocollo venga firmato a Milano "all’inizio di una settimana importante come quella della fashion week", Alessia Cappello, assessore allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro del Comune di Milano. "Un protocollo - evidenzia l'assessore - che non è solo un atto formale ma un impegno tangibile verso i valori fondamentali di diversity e inclusion che sono prioritari anche per la nostra amministrazione. La moda con la sua capacità di influenzare opinioni e percezioni può, e deve essere, un motore per il cambiamento”.

Per Mattia Peradotto, direttore generale Unar "la sottoscrizione di questo protocollo con Camera nazionale della moda italiana e con Afg è strategica e mira a definire percorsi efficaci per la realizzazione del comune interesse a prevenire e contrastare ogni forma di discriminazione nel fashion system italiano". Il razzismo, osserva invece Nicola Paparusso, fondatore di Afg, "continua ad avvelenare le strutture sociali e la vita quotidiana in ogni società. Nessun settore è immune all’intolleranza e non lo è stata e ancora non lo è del tutto la moda, che costituisce un ineguagliabile veicolo di comunicazione e di influenza sociale e quindi ha il compito di essere in prima linea per avallare e contrastare qualsiasi espressione di discriminazione e promuovere iniziative di inclusione.

Lieta di entrare a far parte della Cnmi come ambassador per promuovere l’equità, l’inclusione e la diversità nella moda italiana Tamu McPherson: "Ho avuto la fortuna di ottenere ciò che ho qui in Italia grazie al sostegno di persone che hanno visto il mio potenziale al di là dei preconcetti basati sul colore della mia pelle - dice -. Questo è il mio più grande desiderio per le generazioni che stanno crescendo dietro di me e i miei coetanei: che possano unirsi e prosperare in questo settore estremamente eccitante, bello, stimolante e influente. Questo è lo scopo che mi prefiggo in questo nuovo ruolo di ambasciatrice De&I per Cnmi".

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