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L'eleganza aristocratica di Dolce&Gabbana

Domenico Dolce e Stefano Gabbana, per raccontare la loro collezione uomo autunno-inverno 2024/2025, scrivono un saggio di altissima sartoria, dove emerge pienamente la loro maestria

L'uscita finale della sfilata dedicata al menswear per l'autunno-inverno 2024-25 di Dolce&Gabbana
L'uscita finale della sfilata dedicata al menswear per l'autunno-inverno 2024-25 di Dolce&Gabbana
13 gennaio 2024 | 21.19
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È importante raccontare la vera eleganza del fatto a mano, del sartoriale. Sono fatti e non parole”. Non usano mezzi termini Domenico Dolce e Stefano Gabbana per raccontare la loro collezione uomo autunno-inverno 2024/2025 presentata oggi a Milano e intitolata non a caso Sleek, elegante. “È un saggio di altissima sartoria - spiega il duo creativo - tutto in nero. Fa parte del Dna di Dolce&Gabbana”. Niente quiet luxury, il lusso discreto, per il loro uomo, perché, “è un escamotage. Il lusso - scandiscono - non è quiet o urlato. Lo sai fare o no”.

In passerella, che vede schierato in prima fila il patron di Amazon, Jeff Bezos, assieme alla compagna Lauren Sanchez, il cui figlio è tra i protagonisti sulla catwalk, c’è tutto il vocabolario della loro maestria sartoriale: 62 look caratterizzati da tagli perfetti e proporzioni delicate che si ritrovano soprattutto in giacche e cappotti. Ci sono tight, spencer, smoking e camicie di seta con il fiocco ma anche cappotti ad astuccio e pellicce di montone, capi alla Helmut Berger, o audaci trench di pelle in stile Helmut Newton.  

“È un’eleganza non da red carpet - sottolineano gli stilisti - ma è come andare dal sarto a chiedere qualcosa di unico. Oggi tutto è sartoriale ma la sartoria è come il vino ed è importante distinguere la qualità”. Un concetto caro anche ai più giovani che si avvicinano sempre più a questo stile.

“Abbiamo lavorato per Sanremo e vogliono abiti eleganti e non sportivi. Ci piace l'idea di qualcosa di unico e speciale”. Il messaggio è inequivocabile. “Ieri non è oggi - concludono Domenico Dolce e Stefano Gabbana -. La moda ha bisogno di radici e di qualità, non di gadget e trovate passeggere. Speriamo che la moda torni di moda”. (di Federica Mochi)

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