“Il 25 aprile è una data fondativa di un cambiamento radicale del Paese, dal fascismo siamo passati alla Repubblica. Dobbiamo rispettare questa ricorrenza”. È quanto ha dichiarato all’Adnkronos l’attrice e regista Simona Marchini.
Ed ha aggiunto: “Mi sembra indecente oggi, a distanza di tanti anni, non celebrare questa data. Non c’è da discutere. Il presidente del Senato Ignazio La Russa in altri tempi, quando c’era forse più coscienza democratica, sarebbe stato invitato cortesemente a lasciare il suo incarico. Patetico, vergognoso - ha proseguito Simona Marchini- che si discuta ancora sul 25 aprile, qualcosa che è storia patria, giornata- fondamento della nostra democrazia, uno scadimento della nostra politica. Lo sottolineo sono addolorata, nauseata per il livello della discussione- ha proseguito - Mi indigno soprattutto come cittadina italiana e donna particolarmente motivata. Mio padre era partigiano, medaglia d’argento, mia madre era staffetta partigiana”.
Perché in Italia ogni anno, alla vigilia del 25 aprile, si rinnovano le ‘querelle’ tra uomini e partiti? “Siamo un popolo geniale - ha risposto Simona Marchini- il più talentuoso della terra, ma abbiamo un limite, pecchiamo purtroppo di qualunquismo”.