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Alemanno e Rizzo in campo per l''Indipendenza'. E l'ex sindaco indossa la kefiah

26 novembre 2023 | 13.52
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Si chiude a Roma l'assemblea fondativa nuovo soggetto: "Alleanza per vincere". C'è anche il sindaco di Betlemme

L'assemblea di Indipendenza
L'assemblea di Indipendenza

Una alleanza per 'l'Indipendenza' nel nome della Costituzione "dove c'è anche traccia di Giovanni Gentile". Una alleanza "che non può che portarci a vincere". Gianni Alemanno scommette sul futuro del suo nuovo movimento -'Indipendenza' appunto il nome scelto- che sottoscrive a Roma l'intesa con l'ex (?) comunista Marco Rizzo. Formazione nuova di cui l'ex sindaco di Roma, ha svelato ieri simbolo (con fiocco tricolore) e programma e che potrebbe essere già in campo alle prossime europee. Un raggruppamento 'multipolare' che vede insieme ex di An, come Fabio Granata e Marcello Taglialatela, l'ex Casapound Simone Di Stefano, Massimo Arlechino, anche lui ex An e ideatore del simbolo. E personaggi appunto come Rizzo e Francesco Toscano, del gruppo di 'Democrazia sovrana e popolare'. Converge anche Cateno De Luca, sindaco di Taormina, presente in sala e tra gli intervenuti. Non manca un ex leghista come il veneto Vito Comencini, che promette il suo appoggio per le battaglie "identitarie".

Al tavolo della seconda e conclusiva giornata, dedicata alla questione palestinese, siede il sindaco di Betlemme, Hanna Hanania. Che ricorda i "20mila martiri di Gaza, tra cui molte donne e bambini, vittime dell'oppressore israeliano". Parole che fanno scattare applausi e anche il coro dei presenti al l'Hotel Midas. "Palestina Libera!, Palestina Libera!' è il refrain che si alza dalla platea, mentre Alemanno e i suoi ospiti hanno appena indossato la kefiah, portata in dono dal politico palestinese. Anche per Marco Rizzo quella palestinese è la 'battaglia' comune: "In un mese a Gaza ci sono stati più morti civili che in due anni di guerra in Ucraina", scandisce, ammettendo che è "il tema della guerra e della pace che fanno sì che noi siamo assieme a questo tavolo".

"Con Rizzo non ci siamo messi d'accordo -assicura poi Alemanno- ma abbiamo detto le stesse cose. Noi abbiamo avuto coraggio ad invitarli, loro a venire. Questo è un investimento che alla fine paga", dice Alemanno. "Vi vogliamo uniti...", lo interrompono dalla platea, con applausi di incoraggiamento all'ex sindaco di Roma. "Facciamo battaglie comuni e trasversali, dobbiamo portare all'attenzione degli italiani i problemi veri", spiega ancora sull'intesa con gli ex comunisti. Comuni anche i 'nemici': Rizzo non risparmia attacchi a Schlein, ironizzando sulla sinistra dell'armocromia, Alemanno ricorda come invece il governo della Meloni sia il più atlantista della Storia. "Meloni e Schlein sulla guerra e l'economia dicono le stesse cose, poi litigano sulle stupidaggini", aggiunge ancora l'ex ministro dell'Agricoltura, parlando un mainstream unitario "contro cui dobbiamo combattere tutti insieme".

L'ex rifondazione comunista scandisce il programma: "Vogliamo una Italia indipendente che non faccia parte della Nato e della Ue, che non sia sotto la dittatura dell'euro". Critiche al premier arrivano anche dall'ex leghista veneto, Vito Comencini, che giunge a etichettare il presidente del Consiglio come "il barboncino di Biden, lasciatemelo dire...".

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