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Lollobrigida e il treno, opposizioni chiedono informativa di Salvini alla Camera

Bufera sul ministro dopo la ricostruzione del Fatto. Da Italia Viva al Pd e M5S, accuse e richieste di dimissioni. Ma Fratelli d'Italia lo difende: "Contro di lui sciacalli, nessun disagio ai cittadini"

Francesco Lollobrigida - Fotogramma
Francesco Lollobrigida - Fotogramma
22 novembre 2023 | 13.34
LETTURA: 7 minuti

E' bufera su Francesco Lollobrigida dopo una ricostruzione del Fatto Quotidiano che accusa il ministro dell'Agricoltura di aver fatto fermare nella giornata di ieri un treno Frecciarossa diretto a Napoli e in forte ritardo per un guasto sulla tratta, per poi scendere ad una fermata 'straordinaria' nei pressi di Roma, a Ciampino, e continuare così il viaggio in auto verso l'inaugurazione del parco di Caivano dove era atteso. Una ricostruzione che ha catturato l'attenzione delle opposizioni e scatenato accuse e critiche nei confronti del ministro. Da Italia Viva al Pd al M5S, si va all'attacco: "Dimissioni", "Treni italiani come auto blu", "Ministro della sovranità ferroviaria", "Devastante". Ma Fratelli d'Italia si schiera in difesa del titolare dell'Agricoltura: "Contro di lui sciacalli, nessun disagio ai cittadini"

Intanto una informativa urgente del ministro dei Trasporti Matteo Salvini è stata richiesta dal Pd, in apertura della seduta nell'aula della Camera, sul caso. Il deputato dem Anthony Barbagallo ha anche annunciato una interrogazione urgente del Pd.

Alla richiesta dem si sono associati i gruppi di Avs con Marco Grimaldi, di Italia viva con Isabella De Monte, del M5s con Alessandro Caramiello, che ha chiesto una informativa dello stesso Lollobrigida.

Il caso al centro delle polemiche

Una "fermata straordinaria" del Frecciarossa Torino-Salerno alla stazione di Ciampino, pochi chilometri a sud dalla Capitale. Ne avrebbe usufruito, secondo quanto riporta 'Il Fatto quotidiano', il ministro dell'Agricoltura diretto a Caivano per l'inaugurazione di un nuovo parco urbano. Il treno, però, aveva accumulato quasi due ore di ritardo. Un ulteriore ritardo sarebbe stato provocato da un problema ad uno scambio tra Zagarolo e Valmontone. A quel punto il capotreno sarebbe stato autorizzato dal personale Rfi ad effettuare la fermata straordinaria. Circostanza che avrebbe consentito al ministro di raggiungere Caivano con altri mezzi.

Opposizioni all'attacco: "Dimissioni", "indegno", "treni come auto blu"

"Se il ministro Lollobrigida ha davvero fermato un treno Alta Velocità in una stazione sul percorso Roma-Napoli ed è sceso proseguendo poi in macchina siamo in presenza di un abuso di potere senza precedenti. I ministri possono usare i mezzi dello Stato ma non possono fermare i treni di tutti i cittadini. Se la notizia sarà confermata chiederemo in Aula le dimissioni di Lollobrigida", il commento del leader di Italia viva Matteo Renzi sui social.

"Non tutti possono permettersi di far fermare un treno, anzi ci sono tanti pendolari che devono pure avere la pazienza di aspettarlo e trovo davvero quello di Lollobrigida un comportamento arrogante e indegno per un ministro. Abbiamo già presentato un'interrogazione", le parole della segretaria dem Elly Schlein alla Direzione Pd.

"Il ministro Lollobrigida non può trasformare i treni italiani nella sua auto blu. La fermata straordinaria imposta da Lollobrigida a Ciampino, come si apprende oggi dalla stampa, è un atto di un’arroganza ingiustificabile, uno schiaffo in faccia a tutti i cittadini e le cittadine che erano sul suo stesso treno, già in ritardo, e a tutte le persone che fronteggiano ogni giorno i disservizi causati dalla mancanza di finanziamenti nei trasporti da parte del governo Meloni di cui fa parte. Presenteremo immediatamente un’interrogazione in Parlamento per fare subito piena luce su questa brutta storia", rimarca il deputato dem Andrea Casu, della presidenza del Gruppo Pd alla Camera.

“Dalla sovranità alimentare per l’Italia alla sovranità ferroviaria per se stesso. Se risultasse vera la notizia che Lollobrigida ha fatto fermare un treno, non dovrebbe attendere oltre e correre in Parlamento a spiegare. I cittadini, già vessati da un sistema di trasporti nazionale penoso, devono anche subire l’umiliazione di un ulteriore ritardo per le esigenze di un ministro. Il vero problema, è che questa classe politica oggi al governo non si sente amministratore pro tempore del Paese ma padrone dell’Italia, tanto da sentirsi in diritto di bloccare i treni”, afferma il segretario di Più Europa Riccardo Magi.

“Il fatto, che non è stato smentito, rappresenta un segnale devastante della politica ai cittadini a fronte di una manovra lacrime e sangue. Una politica che ‘lascia a terra’ famiglie e cittadini mentre utilizza per sé un mezzo di trasporto e ne fa un privilegio personale. Un segnale devastante. Lo definirei un privilegio da prima repubblica ma non si dire se ministri della prima repubblica si siano mai permessi di chiedere un privilegio del genere. Ci riserveremo tutte le valutazioni del caso”. Così il presidente del M5S Giuseppe Conte, commenta la notizia.

"Non è una cosa accettabile. Dimostra una concezione sbagliata dell’uso del potere pubblico e mostra scarso senso della dignità rispetto al ruolo ricoperto. Che almeno si scusi". Così Carlo il leader di Azione Carlo Calenda sui social.

"Leggo da una ricostruzione giornalistica accurata de Il Fatto che ieri il ministro Lollobrigida ha pensato bene di usare un treno Frecciarossa su cui stava viaggiando come mezzo personale, scendendo alla fermata (non prevista) di Ciampino perché stava accumulando troppo ritardo e salire sull'auto blu per far prima", le parole del segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra. "E allora mi viene da pensare - prosegue il leader di SI - a quei milioni di pendolari, lavoratori e studenti, che ogni giorno ne passano di tutti i colori sui regionali e non possono nemmeno lamentarsi. Sull’arroganza da privilegiato di Lollobrigida qualcuno del governo dovrà dare spiegazioni in Parlamento, perché - conclude Fratoianni - di una versione governativa del Marchese del Grillo gli italiani non ne hanno proprio bisogno. E forse non hanno neanche bisogno di Lollobrigida al governo".

Fratelli d'Italia difende Lollobrigida: "Nessun disagio, contro di lui sciacalli"

“Oggi dal solito quotidiano, con la schiera al seguito di alcuni parlamentari della sinistra, arriva l’ultimo attacco spuntato contro il ministro Lollobrigida. La sua colpa sarebbe quella di essere sceso, a causa di un grave ritardo, dal treno Frecciarossa e senza recare alcun disagio ai passeggeri, pur di presenziare a un evento importante come l’inaugurazione del parco urbano a Caivano. È lampante che l’assenza di un ministro ad un’iniziativa come quella di ieri che sancisce, grazie anche al Governo Meloni, la rivincita dei cittadini contro la criminalità, sarebbe stato un vero e proprio danno all’immagine dello Stato", la difesa del ministro del capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Tommaso Foti.

"Se la colpa di Lollobrigida è quella di voler esser presente a tutti i costi a Caivano, di aver voluto usare un mezzo pubblico e di aver trovato prontamente un’alternativa per raggiungere il luogo, è evidente -aggiunge l'esponente di Fdi- che certi sciacalli non sappiano più a cosa aggrapparsi. E fa davvero sorridere la richiesta di dimissioni da parte di Renzi, che arriva proprio da colui il quale si fece fare ‘l’air force Renzi’ tutto per lui. Solidarietà al ministro Lollobrigida”, conclude.

"Stamattina, letta la notizia inerente il ministro Lollobrigida, mi sono premurato di sentire i vertici dei soggetti coinvolti o che potevano essere coinvolti nell’episodio. Più per il risalto dato al fatto che ad altro. Nessuno mi ha evidenziato elementi di criticità: nessun costo, nessun aggravio di ritardo, nessun rischio, nessun disagio per nessun passeggero, nulla di nulla", dichiara quindi l'FdI Galeazzo Bignami, viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti.

"Si è annunciato a tutti i passeggeri che, visto il ritardo significativo accumulato, vi era la possibilità di scendere a Ciampino e, una volta arrivati, si è data a tutti i passeggeri la possibilità di scendere. Come confermatomi da Trenitalia situazioni simili sono già avvenute in passato e sicuramente riavverranno in futuro. In fin dei conti - prosegue - si parla di una figura istituzionale che voleva mantenere l’impegno assunto di essere presente ad un evento Istituzionale e a cui, per ragioni da lui indipendenti, rischiava di non esserci, anche con evidenti conseguenze di sicurezza e ordine pubblico. Siamo qua tutti a parlare dell’importanza che lo Stato sia presente in territori come Caivano e quando si fa di tutto per esserci ci si lamenta che lo si faccia. Lo trovo pretestuoso".

"Se il ministro fosse arrivato in ritardo, qualcuno si lamenterebbe del disagio arrecato a decine di persone, lamentandosi dei costi, del disagio causato, dell’inutile dispendio di risorse pubbliche. Qua parliamo di un fatto che non ha determinato alcun costo, disagio, rischio, ritardo a nessuno. E neppure di un fatto mai avvenuto prima. Mi sembra l’ennesima conferma che per qualcuno si debba contestare a prescindere senza guardare il merito delle cose", conclude.

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