cerca CERCA
Lunedì 29 Aprile 2024
Aggiornato: 21:19
10 ultim'ora BREAKING NEWS

A Milano arriva 'Lazarus', l'opera rock di David Bowie e Enda Walsh

22 maggio 2023 | 11.34
LETTURA: 5 minuti

Protagonista Manuel Agnelli nel ruolo di Newton, in scena Casadilego e coreografa Michela Lucenti. aL Piccolo Teatro Strehler, daL 23 al 28 maggio

(Foto di Fabio Lovino)
(Foto di Fabio Lovino)

Era il 7 dicembre 2015, quando, al New York Theatre Workshop di Manhattan, andò in scena la prima rappresentazione di 'Lazarus', pezzo di 'teatro musicale' scritto da David Bowie poco prima della sua scomparsa insieme al drammaturgo irlandese Enda Walsh. Quella di New York fu anche l’ultima apparizione pubblica di Bowie, che sarebbe scomparso appena un mese dopo (il 10 gennaio 2016). 'Lazarus', dopo la prima nazionale al Teatro Bonci di Cesena torna in scena a Milano, al Piccolo Teatro Strehler, da domani e fino al 28 maggio prossimo.

Ert/Teatro Nazionale ha ottenuto i diritti in esclusiva nazionale: la regia è del direttore di Ert Valter Malosti, che ne ha curato la versione italiana confrontandosi con lo stesso Walsh, di cui Malosti aveva già messo in scena due testi legati a due spettacoli di culto quali Bedbound (2001) e Disco Pigs (2005). Nel ruolo del protagonista Newton uno dei nomi di punta della musica italiana: Manuel Agnelli, cantautore e storico frontman degli Afterhours, da solista ai primi posti delle classifiche con l’album Ama il prossimo tuo come te stesso (2022), che ancora una volta dimostra la propria versatilità approdando al teatro dopo la tv, il cinema e la radio. Agnelli sarà affiancato dalla cantautrice e polistrumentista vincitrice della XIV edizione di X-Factor Italia Casadilego e dalla coreografa e danzatrice Michela Lucenti.

"Bowie - afferma Malosti - era un’antenna sensitiva dello spirito del tempo e delle arti, percepiva umori e atmosfera, e poi digeriva e rimescolava tutto in una sintesi geniale, direi alchemica, visto il suo interesse per questa materia, in cui l’androginia e l’energia dionisiaca fanno esplodere l’interiorità e l’identità in mille frammenti e altrettante maschere". Prosegue il regista: "Alla luce della sua morte tendiamo a leggere tutto ciò che Bowie ha creato nei suoi ultimi anni come allegoria autobiografica, specialmente quando ci viene data una serie di indizi apparentemente ovvi come quelli che troviamo in 'Lazarus'. Ma Bowie, come sempre nelle sue creazioni e nei suoi alter ego, sta usando la persona di Newton, mobilitandola come veicolo per una serie di temi costanti che troviamo nella sua musica: l’invecchiamento, il dolore, l’isolamento, la perdita dell’amore, l’orrore del mondo e la psicosi indotta dai media. Newton è allo stesso tempo Bowie e non è Bowie".

Il ricco cast di 11 interpreti vede sul palco anche numerosi giovani attori/cantanti di talento: Dario Battaglia, Attilio Caffarena, Maurizio Camilli, Noemi Grasso, Maria Lombardo, Giulia Mazzarino, Camilla Nigro, Isacco Venturini; e 7 musicisti, tra i migliori della scena musicale italiana: Laura Agnusdei, Jacopo Battaglia, Ramon Moro, Amedeo Perri, Giacomo 'Rost' Rossetti, Stefano Pilia, Paolo Spaccamonti. Il progetto sonoro e la produzione musicale sono di Gup Alcaro, collaboratore storico di Valter Malosti. La produzione esecutiva di Emilia Romagna Teatro Ert/Teatro Nazionale è realizzata insieme a importanti Teatri Nazionali: Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale, Teatro di Napoli - Teatro Nazionale, Teatro di Roma - Teatro Nazionale e al Lac Lugano Arte e Cultura. Le luci sono di Cesare Accetta, le scene di Nicolas Bovey, le installazioni video di Luca Brinchi e Daniele Spanò, la cura del movimento di Marco Angelilli, la cura dei cori e le pratiche della voce di Bruno De Franceschi, i costumi di Gianluca Sbicca.

Lo spettacolo è considerato 'il regalo d’addio di David Bowie al mondo'. L'artista, seppur piegato dalla malattia, con uno straordinario e commovente sforzo creativo, ha voluto lasciarci questo prezioso dono, questa navicella spaziale lanciata verso il futuro, che si può considerare, insieme all'album 'Blackstar', uscito due giorni prima della morte, il suo testamento creativo. Bowie, a più di 50 anni dal romanzo originale 'The Man Who Fell to Earth' di Walter Tevis (lo stesso autore del libro che ha dato origine alla fortunata serie televisiva 'La regina degli scacchi / The Queen’s Gambit'), e a 40 dall’omonimo film di Nicholas Roeg, che ha visto Bowie nella sua miglior prova come attore, ha scelto di riprendere in 'Lazarus' le fila dell’infelice storia del migrante interstellare Newton, costretto a rimanere sulla Terra.

Ha scritto insieme a Walsh un labirintico sequel de 'L’uomo che cadde sulla terra', "forse - commenta ancora Malosti - per concludere anche quel capitolo rimasto in sospeso, per liberare o liberarsi di quel personaggio, così come aveva fatto nel video di 'Blackstar' con l’altrettanto malinconica epopea del Major Tom di 'Space Oddity' e ancor prima con Ziggy Stardust, di cui ha inscenato la morte alla fine del tour del 1973, riponendo poi il manichino coi vestiti di Ziggy nella magnifica mostra 'David Bowie is', in una teca-sarcofago simile a quella di 'Biancaneve' o a una camera di ibernazione".

Nella versione di Bowie e Walsh, l’alieno è ancora prigioniero sulla Terra, sempre più isolato nel mondo, chiuso nel suo appartamento, in preda alla depressione e vittima dei suoi fantasmi e della dipendenza dal gin: un moribondo che non riesce a morire. In questa situazione disperata Newton riceve segnali dal passato attraverso la tv, capta visioni del futuro generate dalla sua mente, mescola realtà e sogni ad occhi aperti. Vari personaggi (fantasmi? proiezioni mentali?) si aggirano nello spazio claustrofobico dell’appartamento di Newton (o nel continuum devastato della sua mente?). Ma per Bowie la figura dell’alieno rappresenta tutti i 'diversi' o meglio quelli che la società considera tali.

Lo spettacolo include numerosi brani fra i più celebri di Bowie e quattro inediti scritti appositamente, legati in modo da costruire una frammentata e affascinante drammaturgia parallela, tra cui il capolavoro che dà il titolo all’opera: 'Lazarus', 'It’s No Game', 'This Is Not America', 'The Man Who Sold the World', 'No Plan', 'Love Is Lost', 'Changes', 'Where Are We Now?', 'Absolute Beginners', 'Dirty Boys', 'Killing a Little Time', 'Life on Mars?', 'All the Young Dudes', 'Sound and Vision', 'Always Crashing in the Same Car', 'Valentine’s Day', 'When I Met You' e 'Heroes'.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza