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Aumentano i casi di secondary ticketing per i concerti, Giuli (Polizia Postale): "Da inizio anno 100 segnalazioni"

Ultimo episodio il concerto dei Coldplay, biglietti esauriti dopo mezz'ora - "Organizzazioni impiegano tecnologie sempre più sofisticate"

(Fotogramma)
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03 agosto 2023 | 17.38
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Biglietti a ruba in pochi minuti, che poi riappaiono a prezzi esorbitanti. L'ultimo episodio in ordine di tempo è stato il concerto dei Coldplay, in programma il prossimo anno a Roma, che ha registrato il 'tutto esaurito' nel giro di mezz'ora. Ma i biglietti non sono spariti, nonostante i siti ufficiali riportino un triste 'sold out' a caratteri cubitali. Ce ne sono ancora, più o meno disponibili su altri indirizzi web a prezzi anche quintuplicati. "Il fenomeno si chiama 'secondary ticketing' e ha sostituito di fatto - con l'avvento del web - quello che per anni è stato chiamato soltanto bagarinaggio", spiega all'AdnKronos Roberto Giuli, Commissario di Polizia e Responsabile Sezione Operativa del Servizio Polizia Postale. "Si tratta di un fenomeno noto e disciplinato a livello giuridico - prosegue Giuli - è un illecito per il quale è prevista una sanzione anche piuttosto importante che viene poi comminata dall'Agcom (L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni), responsabile del contrasto, da un punto di vista delle sanzioni, di questo fenomeno. Noi, da inizio anno ad oggi, abbiamo ricevuto un centinaio di segnalazioni tra le più svariate".

Le piattaforme che si occupano di 'Secondary Ticketing' sono ormai ben note, così come noto è il processo utilizzato dalle stesse per la compravendita. "Queste organizzazioni impiegano tecnologie molto avanzate e sofisticate e più le autorità cercano di rendere difficile l'acquisto di elevate quantità di biglietti, più loro ricorrono a degli escamotage. Molte, ad esempio, utilizzano dei boot - sistemi di rete che in maniera automatica e utilizzando dei software particolari - riescono a bypassare i sistemi attivati per arginare questo tipo di vendita". Tra i tanti siti di bagarinaggio ce n'è uno molto noto, già multato più volte dall'Agcom e che però continua in questo tipo di attività. "Il problema qui si fa complesso per due motivi - riprende Giuli - in primis è una società di diritto svizzero, con server allocati all'estero, quindi l'unica soluzione concreta sarebbe quella di oscurare il sito se lo stesso non provvede alla rimozione del contenuto illecito. Si può provvedere con una sanzione, ma non è comunque detto che il destinatario la paghi. Inoltre, il sistema giuridico italiano permette la possibilità di fare ricorso e molto spesso la situazione evolve con un contenzioso che riguarda valutazioni molto particolari in caso di hosting attivo o passivo, cioè il fatto che il sito che ospita quel tipo di offerta sia al corrente che si tratta di un illecito oppure no".

Tutto il sistema reca dei danni allo Stato, che subisce diversi milioni di euro di evasione, ma anche gli acquirenti, non solo perché si vedono costretti ad acquistare biglietti con un aumento anche del 500%, ma anche perché spesso questi ticket non arrivano a destinazione, sono falsi, promettono un posto in tribuna e poi ci si ritrova invece sul prato. "La Polizia di Stato, ogniqualvolta c'è un fenomeno di una certa rilevanza, effettua un'attività di monitoraggio e poi procede all'attivazione delle indagini. E' una prassi che adottiamo sempre - conclude Giuli - e ci teniamo a rimarcare che i cittadini, per questioni relative alle possibili truffe sul web possono rivolgersi alla polizia postale, segnalando la questione a commissariato.dgs.it.".

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