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Di Bella: "Bravo Diaco, Bella Ma dedicato alla guerra esempio di servizio pubblico"

Il conduttore: "Quello di oggi è stato esperimento, Rai ha il dovere di spiegare ai giovani cosa sta accadendo in Medio Oriente"

Antonio di Bella
Antonio di Bella
01 novembre 2023 | 19.50
LETTURA: 2 minuti

"Quella di oggi nel programma di Diaco è stata una esperienza molto interessante e da servizio pubblico. E' un esperimento che mi ha ricordato molto una trasmissione che ho visto in America sulla Abc nel '90 che spiegava ai bambini di 10 anni la prima guerra del Golfo che era appena scoppiata. È’ una cosa che in Italia non si è mai fatta, Diaco non lo sapeva gliel’ho detto io e ho abbracciato l’idea con grande entusiasmo''. Così l'ex storico direttore Rai Antonio di Bella all'Adnkronos, commentando il suo intervento oggi a 'Bella Ma', lo show generazionale in onda tutti i giorni dalle 15.25 alle 17 su Rai 2, condotto da Pierluigi Diaco, dove assieme al direttore dell'Adnkronos Davide Desario e all'inviato del Tg2 a Tel Aviv Leonardo Zellino, rientrato stamattina da Israele, ha risposto alle domande della 'Generazione Z' su quanto sta avvenendo in Medio Oriente.

''Mi è sembrata una cosa molto interessante e da servizio pubblico poter rispondere a domande semplici, dirette e con calma senza dover litigare - sottolinea Di Bella - è stato molto coraggioso abolire addirittura la seconda parte del programma che doveva essere più leggera per poter affrontare un tema così importante. In televisione - evidenzia Di Bella - spesso i talk show si riducono a dei battibecchi molto veloci in cui si danno per scontate tante cose, invece in questa trasmissione ci sono state anche domande molto semplici come ad esempio 'quale è la differenza tra sunniti e sciiti' e 'quale è la storia di Israele' e 'come è nato lo Stato di Israele'. Cose molto semplici a cui bisogna rispondere però in modo molto delicato ma dove non si dà per scontato niente''.

''In questo modo - aggiunge Di Bella - ci si confronta e si evita la rissa e il clima da stadio e questo è un passo in avanti importante per il servizio pubblico. Onore a Diaco che ha avuto il coraggio di farlo''. ''Quello di oggi è stato un esperimento - dice Diaco all'Adnkronos - La Rai, come servizio pubblico, ha il dovere di spiegare la guerra ai più giovani. Ringrazio la Rai tutta per aver reso possibile questa pagina in un programma solitamente leggero che con umiltà cerca di portare allegria tutti i giorni nelle case degli italiani''.

(di Alisa Toaff)

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