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SICILIA

I vini contemporanei dell’Etna in 5 nuove cantine

L’ultimo decennio registra ancora una crescita dovuta a un lavoro sempre più coerente e rigoroso dei produttori, e all’entusiasmo di un pubblico trasversale.

Foto crediti cantina Emilio Sciacca<br>
Foto crediti cantina Emilio Sciacca
04 luglio 2023 | 12.30
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Sexy, magnetica, vitale. Tanti gli aggettivi che in questi anni hanno cercato di afferrare e restituire complessità e bellezza di uno degli areali enoici più affascinanti ed eterogenei, l’Etna.

Il vulcano attivo più alto d’Europa è un luogo di vino, anzi tanti: la viticoltura sull’Etna si presenta con innumerevoli sfaccettature e al contempo come qualcosa di unico e non replicabile, dove ogni versante, ogni contrada, ogni vigna, ha la propria vocazione ed inclinazione che l’uomo asseconda con esperienza millenaria e amorevole osservazione.

L’intricata composizione della muntagna e la vita pulsante che ribolle manifesta con sbuffi di lave e pennacchi di fumo ne fanno un organismo vivo, immobile e cangiante allo stesso tempo.

Il vulcano non si muove ma una vita frenetica, vegetale ed umana, lo abita ed intreccia con esso una relazione osmotica fatta di scambi ed influenze reciproche.

Può sembrare un’analisi estrema ma in territorio etneo tutto è in continua evoluzione, anche i vini. Nonostante la pratica vinicola abbia origini antiche, prassi e protocolli sono un concetto relativo. Gli autoctoni Nerello Mascalese e Carricante sono i vitigni più diffusi ma vi è anche chi ha sentito la necessità di misurarsi con varietà di origini nazionali e internazionali, puntando sulle morfologia etnea che è quella di una montagna fatta di altitudini, esposizioni ed escursioni termiche, ottenendo anche risultati di non poco conto.

Più o meno gli anni a partire dal 2000 sono stati lo spartiacque dal quale è riaffiorata una nuova consapevolezza, cresciuta di pari passo con la riscoperta del potenziale enologico di un bacino con possibilità e variabili ampie, quasi illimitate. Tempi in cui le grandi famiglie locali hanno accolto i tanti stranieri arrivati sull’Etna attratti da una forza inspiegabile, riconducibile a quella dirompente connessione primordiale che si crea con una natura originaria e sfidante come quella del vulcano piena di endemicità quanto di imprevisti.

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