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Infanzia: Rapporto Crc, in Italia solo 13,5% ha accesso ad asili nido

17 giugno 2014 | 11.36
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L'Italia non è un 'Paese per bambini' ed è ancora lontana dagli obiettivi europei nelle politiche per l'infanzia. Solo il 13,5%, infatti, ha accesso ai servizi per l'infanzia e agli asili nido, con opportunità ancor più ridotte nel Sud e nelle Isole. Funziona poco anche l'affido familiare, con una grande percentuale di bambini tra 0 e 5 anni fuori dalla propria famiglia di origine che vengono accolti nelle comunità rispetto all'affido familiare. E' quanto emerge dal 7° Rapporto su 'I diritti dell'infanzia e dell'adolescenza in Italia' a cura del Crc, Gruppo di lavoro per la Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, presentato alla presenza del ministro per il Lavoro e le politiche sociali Giuliano Poletti e dell'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza, Vincenzo Spadafora.

Al 1° gennaio 2013 i bambini in età compresa tra gli 0 e i 3 anni erano 2.171.465, di questi uno su cinque è nato da almeno un genitore straniero. Ma per molti mancano le risorse e, di conseguenza, i servizi: solo il 13,5% di bambini in questa fascia di età, nel 2012, ne ha usufruito (l'11,8% nidi comunali e 1,6% servizi integrati). A questa percentuale si stima vada aggiunto un ulteriore 4% di bambini accolti da servizi privati non sovvenzionati da fondi pubblici. Al Sud e nelle Isole la situazione è ancora più difficile: maglia nera per la Calabria con solo il 2,5% di bambini che hanno accesso ai nidi, seguita dalla Campania che raggiunge quota 2,8%. (segue)

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