"Noi non possiamo tacere". E' questo il motto scelto per la veglia di preghiera per i cristiani perseguitati nel nord dell'Iraq dai fondamentalisti islamici dell'Is, alla quale la Cei chiama a partecipare domani, nel giorno in cui la Chiesa festeggia l'Assunzione di Maria, tutte le diocesi italiane, le comunità religiose, le associazioni del mondo cattolico e ogni singolo fedele.
"Un autentico Calvario - si legge nel documento-appello stilato dalla Cei sull'iniziativa religiosa - accomuna i battezzati in Paesi come Iraq e Nigeria, dove sono marchiati per la loro fede e fatti oggetto di attacchi continui da parte di gruppi terroristici; scacciati dalle loro case ed esposti a minacce, vessazioni e violenze, conoscono l'umiliazione gratuita dell'emarginazione e dell'esilio fino all'uccisione. A fronte di un simile attacco alle fondamenta della civiltà, della dignità umana e dei suoi diritti, noi non possiamo tacere".
Tra i primi ad aver aderito all'evento - che giunge a poca distanza dalla lettera che Papa Francesco ha inviato sulla tragedia dei cristiani al segretario generale dell'Onu, Ban Ki-Moon - è stato il Vicariato di Roma che chiede di "non assistere inerti alla tragedia umanitaria che si sta consumando" e lancia a sua volta un appello: "Basta con la violenza da parte di un integralismo che nulla ha di autenticamente religioso".