Solidarietà al procuratore generale di Palermo, Roberto Scarpinato, per la lettera di minacce ricevuta, e l'invito a fare in fretta a nominare il capo della procura, posto vacante dal 1 agosto, quando è andato in pensione Francesco Messineo. I consiglieri del Csm, in apertura della seduta del plenum, hanno ricordato il nuovo episodio di intimidazione di cui è stato oggetto un magistrato palermitano. Alla solidarietà si è associato, a nome dell'intero Consiglio, il vicepresidente, Michele Vietti.
Per primo Tommaso Virga, togato di Magistratura indipendente, ha manifestato ''vicinanza'' a Scarpinato, e ha invocato ''lo sblocco della situazione attuale'', il vecchio consiglio ancora in carica in attesa che il Parlamento completi l'organico di quello nuovo, situazione che ''non consente di procedere alla necessaria copertura di posti delicati''. Per la procura di Palermo, infatti, nonostante la quinta commissione avesse contato a luglio 3 proposte (Guido Lo Forte, Sergio Lari e Francesco Lo Voi) non si era proceduto a seguito di una lettera del Quirinale che invitava a coprire i posti in base all'ordine cronologico di scopertura.
Si è unito alla vicinanza a Scarpinato il laico di centrodestra Bartolomeo Romano, che ha parlato di ''un fatto di estrema gravità''. Per Riccardo Fuzio, di Unicost, ''il Pg di Palermo è oggetto di minacce, e il posto di procuratore capo è vacante''. Il Consiglio ''deve provvedere quanto prima a svolgere la propria funzione, anche per quanto attiene alla commissione direttivi''. Il collega Mariano Sciacca ha invitato la commissione ad avere ''un sussulto di dignità'' e fornire al nuovo Csm le tre proposte di candidati alla guida della procura e Alberto Liguori (Unicost), ha poi ricordato che le proposte ''ci sono, già votate a luglio e corredate di motivazioni''.
