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Il 2 novembre più fiori che a San Valentino, pesa la crisi

Coldiretti stima che 70 milioni di steli di crisantemo saranno deposti nei cimiteri. I prezzi variano da 1,5 a 8 euro per quelli più grandi, per arrivare ai 15-20 euro se si tratta di crisantemi in vaso o di mazzi

(Foto Infophoto) - PRISMA
(Foto Infophoto) - PRISMA
01 novembre 2014 | 12.17
LETTURA: 2 minuti

Più fiori che a San Valentino: è la Coldiretti a sintetizzare così l'andamento delle vendite in previsione della giornata di domani, 2 novembre, durante la quale si commemorano i morti. Anche se la crisi pesa, infatti, si stima che 70 milioni di steli di crisantemo saranno deposti nei cimiteri.

"Le condizioni climatiche avverse hanno peraltro ridotto la produzione nazionale e si registra un leggero rialzo nelle quotazioni", sottolinea la Coldiretti che ricorda come i prezzi di vendita al dettaglio per i fiori recisi variano da 1,5 a 8 euro per quelli più grandi, per arrivare ai 15-20 euro se si tratta di crisantemi in vaso o di mazzi con più fiori.

La produzione del crisantemo, ricorda ancora Coldiretti, è sicuramente una delle tecniche più complesse del florovivaismo italiano, considerato che occorre “programmare” la fioritura, dosando le ore di buio e di luce con la copertura delle piante in funzione del momento in cui i fiori verranno messi in commercio. Il crisantemo o fiore d'oro (dal greco chrysòs (oro) e ànthemon (fiore)) viene coltivato in Cina ben cinque secoli prima di Cristo mentre in Europa, i primi crisantemi furono diffusi alla fine del 1700, prima in Francia, poi in Italia, e in Inghilterra.

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