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Milano: ragazzo sfregiato con acido, fermato complice della coppia

Martina Levato e Alexander Boettcher, che a dicembre hanno sfregiato con dell'acido Pietro Barbini, non avrebbero agito da soli. Fermato oggi un amico della coppia, Andrea Magnani, accusato di concorso nelle lesioni.

Milano: ragazzo sfregiato con acido, fermato complice della coppia
03 febbraio 2015 | 16.10
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Un presunto complice di Martina Levato e Alexander Boettcher, arrestati lo scorso dicembre per l'aggressione con l'acido a Pietro Barbini, è stato fermato dalla polizia dopo un lungo interrogatorio. Da quanto emerge, Andrea Magnani, amico della coppia, è accusato in concorso nelle lesioni. Una scelta, quella del fermo, presa dal pm Marcello Musso, dopo le perquisizioni decise lo scorso 30 gennaio. Secondo indiscrezioni è al giovane Magnani che Martina si è rivolta a sera dell'aggressione a Pietro (il 28 dicembre scorso) per rintracciare Alexander.

Dell'acido muriatico e dello spray urticante sono stati sequestrati dalla polizia di Milano a casa di Magnani, bancario di 32 anni. Per il giovane è scattato il fermo, dopo un lungo interrogatorio la scorsa notte negli uffici della Questura, con l'accusa di concorso in lesioni gravissime.

L'udienza di convalida del fermo -per il pm Marcello Musso sussistono tutte le esigenze cautelari per lasciarlo in carcere- avverrà domani mattina a San Vittore da parte del gip Giuseppe Gennari. L'interrogatorio sarà nel carcere cittadino, ma per il 32enne è stato chiesto il trasferimento a Opera, vista la presenza a San Vittore della coppia arrestata.

Il complice sarebbe stato smascherato da un video fornito dalla difesa di Alexander, mostrato per scagionare il proprio assistito. Video che ha finito per svelare la presenza di un terzo protagonista dell'aggressione del 28 dicembre in via Carcano a Milano. Secondo gli inquirenti il complice di Martina e Alexander nell'aggressione contro Pietro Barbini, ossia la sagoma in giacca gialla ripresa dalle telecamere, è proprio Andrea, compagno di allenamenti di Boettcher.

Da una ricostruzione del pm Marcello Musso che coordina l'inchiesta sarebbe il 32enne bancario ad accompagnare Martina sul luogo dell'aggressione a Pietro e sempre insieme i due sarebbero fuggiti a casa di Magnani, considerato un "covo sicuro" rispetto alla casa della ragazza mentre la polizia arrestava Boettcher.

È il nome di Andrea che Martina fa per assicurarsi un alibi - prima di decidere di confessare -, ma l'incertezza sull'orario della presenza della ragazza a casa sua e il video lascerebbero agli inquirenti poco spazio ai dubbi sulla complicità del 32enne che, dopo il lungo interrogatorio, non ha confessato.

Secondo gli investigatori è Magnani l'autore delle telefonate fatte per convincere Pietro ad andare in via Carcano, con la scusa della consegna di un pacco regalo. Telefonate fatte attraverso un’utenza ‘Voip’. Nessuna certezza sul coinvolgimento del 32enne in un altro tentativo di aggressione con acido contestato alla coppia, quello subito a metà novembre dal giovane fotografo Giuliano C. Anche in questo caso, il ragazzo avrebbe ricevuto strane telefonate nei giorni precedenti.

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