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Papa: visita a Napoli, attesa fedeli per sangue di San Gennaro

Dovesse accadere si tratterebbe di un avvenimento straordinario: il prodigio della liquefazione non è avvenuto per Benedetto XVI o per Giovanni Paolo II, gli ultimi Papi a recarsi nella Cappella del Tesoro per venerare le reliquie del Santo. E' successo invece qualche anno fa davanti agli occhi di alcuni vescovi ortodossi provenienti da Cipro.

(Infophoto)
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19 marzo 2015 | 17.13
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Tutti ci sperano, nessuno però oserebbe scommetterci su. Troppe volte in passato le aspettative sono rimaste deluse, anche quando a venerare le reliquie è stato un Papa. Ma sono comunque tanti i fedeli napoletani che in questi giorni si chiedono se il sangue di San Gennaro si scioglierà per Papa Francesco. Dovesse accadere, si tratterebbe davvero di un avvenimento straordinario: il prodigio della liquefazione del sangue di San Gennaro non è avvenuto per Benedetto XVI o per Giovanni Paolo II, gli ultimi Papi a recarsi nella Cappella del Tesoro di San Gennaro all'interno del Duomo di Napoli per venerare le reliquie del Santo patrono della città. E' successo invece qualche anno fa davanti agli occhi di alcuni vescovi ortodossi provenienti da Cipro.

Evidente quindi che "non si tratta di una questione di presenza o di date", spiega all'Adnkronos monsignor Vincenzo De Gregorio, da 15 anni Abate della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro. Fu lui a porgere l'ampolla a Papa Ratzinger nel 2007, anno dell'ultima visita di un Pontefice a Napoli; il miracolo non avvenne, ma restano rari i casi in cui il prodigio sia avvenuto al di fuori delle tre date tradizionali (il sabato precedente la prima domenica di maggio, il 19 settembre e il 16 dicembre).

Monsignor De Gregorio ne ricorda tre: "Nel 2005 si sono celebrati i 700 anni della realizzazione del busto reliquiario di San Gennaro, voluto dal re di Napoli Carlo II d'Angiò nel 1305; il 16 dicembre il prodigio non avvenne, mentre da gennaio in poi, ogni 16 del mese, il sangue si sciolse".

E ancora, il sangue si è sciolto "davanti a un gruppo di vescovi ortodossi di Cipro e al Gran Maestro dell'Ordine di Malta. Due situazioni distinte nelle quali l'allora arcivescovo di Napoli, Michele Giordano, mi ordinò di mostrare ai visitatori la teca con il sangue. Che si sciolse. Per questo, spiega, "sono del parere che sia sempre il caso di smontare le attese che fanno del fenomeno dello scioglimento del sangue una questione di presenza o di date - prosegue l'abate - è invece una questione legata alla costituzione stessa della reliquia".

Comunque dovesse andare, resterà il valore della visita del Papa al Duomo e la venerazione del sangue: "Si pone in una lunga tradizione - spiega monsignor De Gregorio - non c'è stato re o conquistatore o visitatori illustri che non abbiamo reso subito omaggio a San Gennaro. Si potrebbe addirittura osare e dire che è qualcosa che non accade neanche con San Pietro a Roma o con altri Santi patroni illustri come Sant'Ambrogio, che pure da un punto di vista storiografico è una personalità ben più presente e documentata di San Gennaro. Ma forse non c'è la stessa presenza nel tessuto della città come nel caso di San Gennaro a Napoli. Giuseppe Bonaparte, Gioacchino Murat, i Savoia dopo l'Unità d'Italia, tutti hanno reso omaggio e nessuno, neanche in tempi più antichi, ha mai osato rubare, depredare o confiscare. C'è sicuramente un rapporto molto sociale - conclude - che diventa quasi di identificazione di Napoli con San Gennaro".

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