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Milano: Coscia (Allsystem), solo il 'caso' poteva far intercettare arma del killer

10 aprile 2015 | 19.28
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Intercettare l'arma che Claudio Giardiello, il killer che ieri ha fatto fuoco in Tribunale a Milano, era "complicato. Forse solo il caso poteva consentire di intercettarla". Lo afferma Gian Carlo Coscia, security manager di Allsystem, la società che gestisce il controllo agli accessi del Tribunale di Milano tranne che in via Manara

Milano: Coscia (Allsystem), solo il 'caso' poteva far intercettare arma del killer

Intercettare l'arma che Claudio Giardiello, il killer che ieri ha fatto fuoco in Tribunale a Milano, era "complicato. Forse solo il caso poteva consentire di intercettarla". Lo afferma Gian Carlo Coscia, security manager di Allsystem, la società che gestisce il controllo agli accessi del Tribunale di Milano tranne che in via Manara, l'ingresso 'scelto' da Giardiello per introdurre nel palazzo l'arma.

Da esperto in misure di sicurezza di una società, la Allsystem che in passato ha gestito senza problemi, tra gli altri eventi, anche le Olimpiadi di Torino 2006, Coscia spiega all'Adnkronos che in quell'ingresso non ci sono metal detector e che a sorvegliarlo non ci sono guardie giurate ma addetti che difficilmente possono eseguire controlli accurati. E poi, aggiunge "tutto è legato al capitolato d'appalto legato al servizio che si presta. In questo caso è il Comune che ha stabilito quali sono le misure da prendere" . Ufficialmente quell'ingresso, va ricordato, dovrebbe essere riservato ai soli magistrati e avvocati.

Da anni la Allsystem 'presiede' agli accessi del Tribunale tranne che in via Manara. E lo fa, spiega Coscia "con personale formato per utilizzare delle macchine particolari, radiogene, che dichiarano la presenza di corpi metallici sulle persone o nei bagagli". In teoria, nessuno potrebbe 'sfuggire'. Eppure la consuetudine ha dimostrato che spesso alcuni indagati evitano i controlli solo perchè accompagnati dai loro legali, magari per 'passare' le interminabili code che a volte si creano in un Palazzo che vede, al giorno, l'accesso di migliaia di persone.

"Questo non dovrebbe accadere -dice Coscia- e se succede, va chiarito, la responsabilità è di chi accompagna la persona che dovrebbe sottoporsi al controllo. Quanto alle code, molto dipende dalla disponibilità di chi entra e dall'afflusso. Un pò come in aeroporto: c'è chi è abituato e di suo si prepara correttamente al controllo e c'è chi protesta e fa perdere tempo. La collaborazione del pubblico diventa fondamentale".

Allsystem è anche la società a capo di un raggruppamento di imprese che si è aggiudicata il controllo degli accessi ad Expo. All'esposizione, dice ancora Coscia "porteremo personale e apparecchiature simili a quelle che abbiamo in Tribunale a Milano. La differenza sta nelle procedure. Per Expo siamo obbligati a seguire quelle che deciderà la Questura. Noi saremo fedeli esecutori. E poi -conclude il manager- a Expo non saremo noi i gestori della sicurezza ma pedine della sicurezza per Expo".

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