Anche Forza Italia dice sì allo school bonus, contrario Fassina, Sel e Movimento 5 stelle contestano sostegni a private. Stralciata la norma sul 5 per mille per verificare le coperture di bilancio. La soddisfazione del ministro Stefania Giannini. Il video del premier Renzi che illustra i 5 punti della riforma
Avanti con l'esame del ddl sulla riforma della scuola. In mattinata la Camera ha approvato, tra l'altro, l'articolo 12, che prevede la concessione dei 500 euro annui per i docenti ai fini della formazione e dell'aggiornamento; il 13, che stanzia i 200 milioni per valutare e premiare il merito degli stessi docenti; il 14, che limita la durata dei contratti a termine; il 15, che disciplina il distacco del personale presso altre amministrazioni pubbliche.
Via libera poi all'articolo 18, che prevede un credito di imposta per chi, impresa o singola persona fisica, decide di destinare contributi agli istituto scolastici, il cosiddetto school bonus. La norma, passata dopo un dibattito a tratti acceso, ha ottenuto il sì anche di Forza Italia, mentre Stefano Fassina, del Pd, ha votato contro. No anche da Sel e Movimento 5 stelle, che hanno contestato la possibilità che con questa norma sostanzialmente si sostengano le scuole private.
E' stato invece stralciato l'articolo 17 sul 5 per mille alle scuole, che probabilmente verrà recuperato con la legge di stabilità. "L'investimento su formazione e aggiornamento dei docenti diventa permanente -commenta il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini- 200 milioni all'anno per la valorizzazione dei docenti con attenzione a scuole in aree a maggiore rischio educativo, si fissa un limite ai contratti a termine, no a nuovo precariato e da ora si entra per concorso".