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Gioielliere ucciso a Roma, si suicida in carcere il presunto assassino

A Prati saracinesche abbassate nei negozi

Gioielliere ucciso a Roma, si suicida in carcere il presunto assassino
20 luglio 2015 | 08.25
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Si è suicidato nella notte nel carcere di Regina Coeli il presunto killer del gioielliere, ucciso mercoledì scorso nel suo negozio in via dei Gracchi a Roma. L'uomo, 32 anni, era stato fermato sabato sera, a Latina, a bordo di un treno. Secondo quanto riferisce il segretario generale aggiunto della Cisl Fns Massimo Costantino, il presunto assassino del gioielliere si "è impiccato ieri sera alle ore 22.50".

L'uomo, fa sapere il segretario generale aggiunto della Cisl Fns Lazio Massimo Costantino, "era solo in cella, in sezione vi erano circa 120 detenuti", e si è impiccato legando "un lenzuolo alla finestra della cella".

"I soccorsi sono stati immediati, sette minuti e l'ambulanza era già a Regina Coeli, in sezione vi erano due agenti - riferisce il sindacato - Per la grande sorveglianza è previsto un giro di controllo ogni 15 minuti".

Per la Fns Cisl Lazio "tale suicidio rappresenta un doppio fallimento poiché da un lato non è stato data la possibilità alla famiglia del gioielliere di vedere riconosciuta la giustizia e far espletare in carcere la pena a Ludovico Caiazza ma dall'altro per lo stesso, che non si è evitato di far compiere tale gesto".

Sulla morte di Caiazza, la procura di Roma ha aperto un fascicolo per il momento contro ignoti. Il magistrato che si occupa dell'inchiesta è Sergio Colaiocco, che ha disposto per domani l'autopsia.

In seguito al suicidio, a quanto si apprende, il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha subito avviato una indagine interna. Si tratta di una attività di prassi che viene sempre fatta quando si verificano questi casi, sottolineano al Dap.

Stamattina si sono celebrati nella chiesa di San Gioacchino i funerali del gioielliere ucciso. Una folla di parenti e amici ha dato l'ultimo saluto all'orafo, Giancarlo Nocchia. E anche i commercianti del quartiere hanno voluto ricordare il negoziante, aderendo alla richiesta della Fiepet Confesercenti di abbassare le saracinesche dei negozi in concomitanza con le esequie.

"La Fiepet Confesercenti ha chiesto questa mattina ai commercianti di Prati di abbassare le saracinesche dei negozi in concomitanza dei funerali di Giancarlo Nocchia, il gioielliere ucciso pochi giorni fa - sottolinea Fabio Mina, presidente Lupe Roma e vice presidente Fiepet Confesercenti Lupe Roma - Richiesta immediatamente accolta dalla stragrande maggioranza di loro, che ha sospeso per più di un'ora l'attività".

"L'allarme sicurezza resta alto nella zona, con alcune categorie fortemente a rischio come, ad esempio, le farmacie: quella in via degli Scipioni ha subito 5 rapine in 10 giorni dallo stesso malvivente armato di una pistola, che poi si è scoperto essere giocattolo, che minacciava dipendenti e clienti - continua Mina - Chiediamo ancora una volta al prefetto di intensificare la presenza delle forze dell'ordine sul territorio".

Lo scorso anno 43 suicidi nelle carceri italiane

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