cerca CERCA
Giovedì 16 Maggio 2024
Aggiornato: 15:52
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Terrorismo: Alfano, la sfida è di non far vincere la paura

Terrorismo: Alfano, la sfida è di non far vincere la paura
02 dicembre 2015 | 21.05
LETTURA: 3 minuti

"La sfida è di non far vincere la paura, di dare sicurezza ai cittadini senza cambiare le nostre abitudini e intaccare le nostre libertà". E' quanto sottolinea il ministro dell'Interno Angelino Alfano alla presentazione del suo libro 'Chi ha paura non è libero', organizzata dalla fondazione De Gasperi alla biblioteca Angelica di Roma.

"Il nostro nemico lo abbiamo studiato e lo conosciamo bene - spiega il titolare del Viminale - Sappiamo quanto sia insidioso e forte; ma i nostri valori democratici e i nostri principi liberali lo sono ancora di più. Se la squadra-Stato non si dividerà, vinceremo noi", assicura Alfano.

Anche se "purtroppo, viviamo in un tempo in cui non esiste il rischio zero - premette il ministro dell'Interno - abbiamo al tempo stesso avuto la prova che lavorando bene si possono diminuire i rischi e si può comprimere il coefficiente di rischio".

Alfano assicura che "è esattamente quello che noi stiamo facendo, con un'azione antiterrorismo di prevenzione e di intelligence e anche favorendo il dialogo in Italia fra gli esponenti delle tre grandi religioni monoteiste: cristiani, ebrei, musulmani".

Ciò, auspica il titolare del Viminale, "ci permetterà di poter affermare che gli ebrei possono sentirsi in Italia ben protetti; che i musulmani possono pregare e nello stesso tempo prendere le distanze da chi spara; e che la Chiesa cattolica sa che il Giubileo, dal punto di vista della sicurezza, è per noi una priorità e stiamo mettendo tutte le nostre migliori energie per renderlo sempre più sicuro".

Proprio a proposito delle minacce jihadiste sull'Anno Santo, monsignor Rino Fisichella, coordinatore del Comitato vaticano per il Giubileo, ribadisce: "La bandiera nera dell'Isis sopra l'obelisco di piazza San Pietro non c'è e non ci sarà; ma non ci sarà neanche la bandiera bianca della resa. Arrendersi al terrorismo sarebbe ammettere la sconfitta".

Dal suo canto, l'imam Yahya Pallavicini, vicepresidente del Coreis che raccoglie le comunità islamiche italiane, assicura di "condividere come musulmano l'orrore davanti alla profanazione del valore fondamentale della vita. Il fatto che, secondo un recente sondaggio, il 12% dei musulmani d'Italia non condanni apertamente il terrorismo dimostra la necessità di un'ottica educativa affinché costoro non diventino terreno fertile per chi vuole opporsi alla società democratica contemporanea".

Il presidente dell'Ucei, l'Unione delle comunità ebraiche italiane, Renzo Gattegna afferma che "occorre comunque alzare al massimo il livello di guardia, prendendo atto della realtà e rifiutando forme sia di vittimismo che di autocolpevolizzazione dell'Occidente, davanti a nemici che si devono battere".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza