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Palermo: Mattarella 'battezza' la riproduzione della Natività del Caravaggio

La riproduzione della Natività Caravaggio
La riproduzione della Natività Caravaggio
12 dicembre 2015 | 13.02
LETTURA: 6 minuti

L’opera di Caravaggio La Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d'Assisi dipinta nel 1609 e trafugata dall’Oratorio della Compagnia di San Lorenzo a Palermo nel 1969, torna a vivere in una fedelissima riproduzione, realizzata in un unico esemplare con tecniche ad altissima tecnologia in grado di rendere alla perfezione ogni minimo dettaglio dell’originale. Il dipinto, considerato l’opera d’arte figurativa di maggior rilievo nel mondo tra quelle di cui non si conosce la sorte, viene riconsegnato alla collettività e alla città di Palermo sabato 12 dicembre, e ricollocato nel suo spazio sopra l’altare dell’Oratorio, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

L’iniziativa è stata voluta e realizzata da Sky, che ha commissionato il progetto a Factum Arte, la società specializzata nella realizzazione di riproduzioni pressoché perfette delle opere d’arte. La Natività è stata ricostruita attraverso tecniche di stampa altamente innovative da un team composto da architetti, informatici. L’intero progetto vivrà per il pubblico anche in versione documentaria per il piccolo schermo, distribuito al livello internazionale, contribuendo a promuovere in Europa il ritorno di una nuova versione dell’opera e i luoghi che la ospitano.

Operazione Caravaggio - Mistery of the Lost Caravaggio – è il titolo della produzione creata da Sky Arts Production Hub, il nuovo centro d’eccellenza europeo per la produzione di programmi sull’arte con sede a Milano - che andrà in onda su Sky Arte HD (canali 120 e 400) a gennaio 2016, e contemporaneamente negli altri Paesi europei in cui opera Sky, per una platea potenziale di 21 milioni di famiglie abbonate.

Il programma documenterà la storia de La Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d'Assisi e della scelta di riprodurre l’opera per restituirla alla città di Palermo, un progetto ambizioso e in grado di dare una nuova vita al celebre dipinto, ma che al tempo stesso apre un inevitabile confronto sulla possibilità di rendere eterna un’opera d’arte pur perdendone l’originale. Creato nel maggio del 2015, Sky Arts Production Hub è focalizzato sulla produzione di eventi paneuropei rivolti a tutti i territori in cui opera Sky e che andranno ad aggiungersi a quelli commissionati e prodotti in ciascun paese. Rappresenta uno dei primi grandi progetti sviluppati dalla nuova Sky ed è una prova tangibile dell’opportunità di lanciare nuovi servizi a una platea più vasta di clienti. Grazie all’integrazione, le tre Sky europee hanno messo a fattor comune le proprie forze e le proprie competenze per rafforzare la leadership di Sky nel campo dei contenuti e accelerare l’innovazione in tutti i mercati in cui opera.

Caravaggio arrivò in Sicilia nell’ ottobre 1608, dopo la fuga dal carcere di Malta, dove era stato richiuso con l'accusa di omicidio colposo per la morte di Ranuccio Tommasoni, un giovane artista che aveva ucciso in una rissa a Roma due anni prima. In Sicilia, ha creato tanti capolavori, una di queste opere, però, era legata ad un destino ancora avvolto nel mistero: La Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d'Assisi dipinta dall'artista nel 1609 conservata a Palermo, nell'Oratorio della Compagnia di San Lorenzo.

La notte tra il 17 e il 18 ottobre 1969, ladri tuttora ignoti entrarono nel sacro luogo e lo saccheggiarono, secondo alcuni testimoni fuggendo poi con una moto Ape. Chi fu il responsabile del furto? Sono state fatte varie ipotesi. Inizialmente si pensava che il dipinto fosse stato rubato per essere venduto al mercato nero (il prezzo dell’epoca si aggirava sul miliardo di lire). Seguirono altre ipotesi, tra cui quella che i ladri dell’opera, non riuscendo a vendere il celebre capolavoro, provarono a introdurlo sul mercato dopo averlo tagliato in sezioni più piccole. Neanche questa ipotesi è mai stata confermata.

Nel 1980 il giornalista britannico Peter Watson riportò la vicenda della tela sulle cronache di tutti i giornali dichiarando che a Laviano, in provincia di Salerno, era venuto in contatto con un mercante d’opere d’arte che gli propose di acquistare proprio la Natività del Caravaggio. Il giornalista, sotto falso nome, aveva fissato un incontro con i ricettatori la notte del 23 novembre 1980, incontro che però non avvenne mai a causa del terremoto che proprio quella sera sconvolse la Basilicata e la Campania. Si pensò dunque che l’opera fosse andata distrutta con il terremoto. Un'altra domanda senza risposta, una ipotesi sulla quale gli investigatori non hanno trovato alcuna prova. La pista mafiosa emerse negli anni ‘90. Furono due figure di primissimo piano dell’organizzazione criminale, Giovanni Brusca e Francesco Marino Mannoia, divenuti collaboratori di giustizia, a riportare in primo piano il furto della Natività: durante il processo a Giulio Andreotti, Mannoia rivelò di aver gestito molti dipinti rubati, opere di Guttuso, Antonello da Messina e Caravaggio.

Brusca testimoniò che la mafia, dopo le leggi speciali antimafia seguite alla morte di Falcone e Borsellino nel 1992, cercò di "trattare" con lo Stato Italiano: opere d'arte trafugate, tra cui la tela di Caravaggio, in cambio della modifica del 41bis, l’ articolo di legge sul carcere duro. Non sono mancati, nel corso degli anni, altri ‘’informatori’’ che affermarono di conoscere la sorte del dipinto, legandola a vicende di mafia. E dopo oltre 40 anni, il mistero de La Natività non solo non mostra alcun segno di essere risolto, ma continua a nutrire molte voci e verità inquietanti.

Il dipinto è tuttora nella Top Ten Art Crimes dell’Fbi. Attualmente il suo valore commerciale è stimato in 20 milioni di dollari. Peter Glidewell che condivide il progetto con l'Associazione Amici dei Musei Siciliani, ente gestore del luogo da quasi 10 anni, nella persona del suo Presidente Bernardo Tortorici di Raffadali, progetto che viene approvato dall'Ufficio Beni Culturali della Curia di Palermo, ente proprietario dell'Oratorio, nella persona di Mons. Giuseppe Randazzo.

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