Dopo gli urtisti e i centurioni, tocca ai 'presepari'. Rischia di trasformarsi in una favola, in un'antica storia da raccontare ai bambini negli anni avvenire, la tradizione della festa della Befana a piazza Navona. Il bando per i banchi di dolci e di presepi che da oltre cento anni riempiono la piazza romana è stato annullato per irregolarità dal commissario straordinario del Comune di Roma, Francesco Paolo Tronca. E un'inchiesta sulla regolarità dell'assegnazione è stata avviata anche dalla Procura di Roma in seguito alle segnalazioni dell'Autorità nazionale anticorruzione (Anac) e dello stesso Tronca.
Ma, irregolarità a parte, gli artigiani che da tanti anni, tradizionalmente, il 6 gennaio colorano piazza Navona sono in crisi e, a pochi giorni dall'Epifania, lanciano un appello: "Non lasciamo morire una tradizione centenaria di Roma".
In campo per i 'presepari' è scesa addirittura la Lega: "E' giusto voler controllare la regolarità delle assegnazioni, ma in nome della trasparenza non si può snaturare la tradizionale Befana di Piazza Navona e soprattutto non possono essere i commercianti e gli ambulanti onesti a rimetterci", ha detto il senatore della Lega Nord e Vice Presidente di Noi con Salvini, Raffaele Volpi, commentando la decisione di impedire la tradizionale fiera e di trasformare la kermesse di piazza Navona in una festa di Emergency e delle cooperative sociali.
"Il bando è stato presentato in ritardo da parte dell'amministrazione comunale - dice all'Adnkronos Paolo Padovani, presidente dell'associazione Fiera di Piazza Navona e 'preseparo' storico della Capitale - ma siamo comunque riusciti a partecipare e a rispettare i criteri richiesti anche se con grandi difficoltà, perché erano quasi impossibili. Tuttavia, quando siamo andati a ritirare i permessi ci hanno rimandato tutti a casa perché Tronca aveva annullato il bando per irregolarità. Poi abbiamo saputo dell'intervento della presidente Alfonsi e del nuovo bando esclusivo per le onlus e le cooperative sociali".
"Si mandano a casa gli artigiani che da 100 anni sono presenti a piazza Navona - lamenta Padovani - La mia famiglia di costruttori di presepi è qui da 89 anni. A mio parere c'è un disegno politico dietro tutti ciò: voglio capire perché noi artigiani non possiamo più lavorare a piazza Navona e vorrei soprattutto sensibilizzare l'opinione pubblica romana che sta perdendo una tradizione importante per la città".
"Iniziative clamorose, manifestazioni? Ancora non so se organizzeremo qualcosa - conclude - perché per avere manifestato l'anno scorso con una bara di cartone sulla piazza per circa mezz'ora siamo stati accusati di aver messo paura ai bambini. Non so, ci dobbiamo pensare".