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Terremoto: Zamberletti, no a polemiche, Protezione civile all'altezza

Giuseppe Zamberletti (Fotogramma)
Giuseppe Zamberletti (Fotogramma)
19 gennaio 2017 | 12.51
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"Ci troviamo davanti a una situazione completamente diversa da quella del terremoto dell'Aquila. Quello era un terremoto in una zona ristretta. Adesso si è sviluppato in un'area vastissima, con l'aggravante della situazione meteorologica". Lo afferma all'Adnkronos Giuseppe Zamberletti, il 'padre' della Protezione civile italiana, riferendosi alle polemiche di questi giorni sui soccorsi.

Anche se con molte difficoltà a causa della neve, "la 'macchina' della protezione civile sta dimostrando di essere molto efficiente", aggiunge Zamberletti, che si trovò a gestire l'emergenza del terremoto del Friuli e dell'Irpinia. Diversamente da allora, "l'Esercito, non potendo più contare sulla componente della leva, ha dei numeri limitati. Io - racconta - in Irpinia se non avessi avuto un Esercito che mi metteva a disposizione intere divisioni avrei avuto delle difficoltà a gestire i soccorsi. Bisogna avere le forze per saturare il territorio".

Sulle polemiche sollevate dall'ex Capo della Protezione civile Guido Bertolaso, Zamberletti sottolinea: "Non è vero che lo Stato è assente, è facile fare polemiche di fronte alle difficoltà. C'è da dire che questa volta non abbiamo avuto la collaborazione europea che abbiamo sempre avuto, sia in Friuli che in Irpinia". Rispetto alla situazione drammatica che ha coinvolto gli animali isolati dalla neve, Zamberletti spiega: "bisognava realizzare delle stalle collettive, esattamente come furono realizzate in Irpinia, gestite dal corpo forestale in modo da avere una cura pianificata di tutti gli animali. Mi hanno detto, però, che le attuali normative europee non lo consentono. Bastava un'ordinanza specifica, a questo serve il potere delle ordinanze di emergenza".

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