Papa Francesco celebra la messa nella sala dell'Ultima Cena con gli apostoli: "Uscire, partire, non vuol dire dimenticare. La Chiesa in uscita custodisce la memoria di ciò che qui è accaduto". Francesco celebra l'ultima liturgia della tre giorni in Terra Santa: con lui, gli ordinari del luogo e gli ecclesiastici del seguito papale. Il Papa celebra la solennità del Cenacolo: "Qui è nata la Chiesa, ed è nata in uscita. Da qui è partita, con il pane spezzato tra le mani, le piaghe di Gesù negli occhi, e lo spirito d'amore nel cuore".
"Il Cenacolo ci ricorda il servizio, la lavanda dei piedi che Gesù ha compiuto, come esempio per i suoi discepoli. Lavarsi i piedi gli uni gli altri significa accogliersi, accettarsi, amarsi, servirsi a vicenda. Vuol dire servire il povero, il malato, l'escluso, quello che mi è antipatico, quello che mi dà fastidio", ammonisce il Papa sottolineando come "il Cenacolo ci ricorda, con l'eucaristia, il sacrificio. In ogni celebrazione eucaristica Gesù si offre per noi al Padre, perché anche noi possiamo unirci a lui, offrendo a Dio la nostra vita, il nostro lavoro, le nostre gioie e i nostri dolori, offrire tutto in sacrificio spirituale".
Il Papa indica un'altra simbologia del Cenacolo: "ci ricorda l'amicizia. Il Signore ci rende suoi amici, ci confida la volontà del Padre e ci dona se stesso. È questa l'esperienza più bella del cristiano, e in modo particolare del sacerdote: diventare amico del Signore Gesù". (segue)
