I lavoratori dei fast food di una ventina di città americane hanno incrociato le braccia per tornare a chiedere l'aumento del minimo salariale a 15 dollari all'ora. E questa volta non si è scioperato solo nelle grandi città, New York e Chicago dove la lotta del movimento "Fight for $ 15" è iniziata, ma anche in molte altre città di tutto il paese da Charleston in Carolina del Nord a Tucson in Arizona, rendendo la protesta veramente nazionale.
Gli organizzatori hanno detto che almeno 500 persone sono state fermate dalla polizia intervenuta per sgombrare i sit in di fronte agli ingressi dei fast food che in molti casi bloccavano il traffico. Lo sciopero di ieri è stato l'ultimo di una lunga serie di proteste da parte dei lavoratori delle principali catene di fast food americane che lamentano le paghe troppo basse e l'assistenza sanitaria non adeguata.
La campagna viene portata avanti da diverse coalizioni locali, coordinate da Fast Food Forward e Fight for 15 con il sostegno dei sindacati che chiedono l'aumento di salario per i 4 milioni di americani che lavorano nei fast food. Una campagna parallela a quella di Barack Obama e dei democratici che vogliono che il Congresso approvi un aumento del minimo sindacale da 7,25 dollari all'ora a 10,10. (segue)