Il ministero israeliano degli Esteri ha sottoposto al suo governo un documento che propone la presenza di una forza internazionale a Gaza, con una preferenza per l'opzione europea. Lo scrive il quotidiano Haaretz, spiegando che il documento è stato consegnato al governo il 21 agosto, sulla base di discussioni avute con esponenti tedeschi, britannici, francesi e di altri paesi europei.
L'idea è di ampliare la forza europea di monitoraggio dispiegata al valico di Rafah fra il 2005 e il 2007. Secondo il ministero, tale forza potrebbe venire incontro agli interessi israeliani se svolgesse un effettivo lavoro di sicurezza Gaza. Per questo la forza dovrebbe essere armata e in grado di affrontare "le minacce provenienti da Hamas e altre organizzazioni terroristiche". Dovrebbe monitorare i valichi di confine e impedire l'ingresso di armi nella Striscia, oltre ad avere poteri nell'ambito del controllo degli aiuti umanitari e per la ricostruzione. Inoltre dovrebbe poter ispezionare scuole e siti dell'Onu, per accertarsi che non vi vengano nascoste armi.
La forza dovrebbe essere stazionata dal lato palestinese del valico di Rafah e lungo il confine fra la Striscia di Gaza e il Sinai (la cosidetta striscia Philadelphi), ma anche in alcune aree interne a Gaza come nelle istallazioni dell'Onu. Il coordinamento con l'Egitto sarebbe cruciale e l'intera forza dovrebbe agire sulla base di una risoluzione dell'Onu, dopo un accordo fra Israele, l'Autorità palestinese, l'Egitto, gli Stati Uniti e l'Unione Europea.