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Usa: Obama, a volte non tutti sono uguali di fronte alla legge

Il presidente americano si mostra scosso ed arrabbiato nel commentare la decisione di non incriminare l'agente della morte dell'afroamericano: "E' un problema che dobbiamo affrontare da troppo tempo, non sono interessato ai discorsi ma all'azione".

Barack Obama alla White House Tribal Nations Conference  (Foto Infophoto)
Barack Obama alla White House Tribal Nations Conference (Foto Infophoto)
04 dicembre 2014 | 10.01
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"In questo momento, purtroppo, vediamo troppi esempi in cui le persone non hanno fiducia nel fatto che sono trattate in modo equo, in alcuni casi si può trattare di una sensazione sbagliata, ma in alcuni casi è una realtà". E' quanto ha detto Barack Obama ieri notte la decisione del grand jury di Staten Island che ha deciso di non incriminare il poliziotto bianco che ha provocato la morte di un afroamericano stringendolo al collo con il braccio al momento dell'arresto. "Quando in questo paese qualcuno non è trattato in modo equo di fronte alla legge, questo è un problema ed è mio compito cercare di risolverlo", ha poi aggiunto parlando alla White House Tribal Nations Conference.

Obama è apparso quindi scosso e arrabbiato per il verdetto, come dimostra il fatto che, pur invitando alla calma le migliaia di persone che hanno protestato a New York, non ha ricordando che bisogna accettare le decisioni prese dal grand jury, come invece ha fatto quando il grand jury di Ferguson decise di non incriminare l'agente che sparò al 18enne afroamericano disarmato. Ora ad appena dieci giorni di distanza il primo presidente afroamericano si trova nella difficile posizione di dover esortare alla calma di fronte ad un verdetto che, come stanno sostenendo esperti legali, media e politici newyorkesi, appare indifendibile.

Per questo il presidente ha mostrato un senso di rabbia ed urgenza, ricordando come il caso di New York confermi "le preoccupazioni espresse da troppe comunità di minoranze riguardo al fatto che le forze dell'ordine non lavorano con loro e non le trattano in modo equo". "E' una questione che affrontiamo da troppo tempo ed ora è il momento di fare più progressi. Non sono interessato ai discorsi, ma all'azione - ha concluso - sono assolutamente impegnato come presidente degli Stati Uniti a garantire che abbiamo un paese in cui tutti siano convinti del principio che siamo uguali di fronte alla legge".

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